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Le origini dell'autunno caldo del 1969

 Le origini dell'autunno caldo del 1969


Le condizioni che stanno alla base di questi avvenimenti erano le solite: rigidità del mercato del lavoro settentrionale, alienazione degli operai comuni, rabbia degli immigrati meridionali. Tali circostanze non erano certo scomparse tra il 1962 e il 1968; piuttosto c'erano stati cambiamenti significativi che erano serviti più che altro ad aumentare, anziché diminuire, il conflitto di classe.
In primo luogo non si era arrestata l'emigrazione del Sud verso il Centro – Nord, e questo massiccio nuovo esodo rinnovò la pressione sulle strutture delle principali città e rese molto difficile il processo di integrazione. Gli immigrati dell'ondata 1958 – 1963 avevano appena conquistato alloggi decenti che già una seconda ondata migratoria si abbatteva sulle città del Nord, e nonostante la ripresa economica successiva al 1966, non si crearono sufficienti posti di lavoro per soddisfare le aspettative di tutti i nuovi immigranti. Tuttavia, c'era ancora una buona offerta di lavori da parte di aziende come la Fiat e la Pirelli, che richiedevano manodopera maschile over 21, con un diploma di scuola e una minima esperienza delle condizioni di vita cittadine. Inoltre, il tradizionale bacino lombardo – piemontese si stava prosciugando e per la prima volta la Fiat e altre aziende assunsero un gran numero di lavoratori meridionali.
L'aumento delle opportunità nel campo dell'istruzione durante gli anni '60 aveva avuto un duplice effetto: da una parte aveva tenuto fuori dalle fabbriche un crescente numero di giovani, accentuando la rigidità dell'offerta in questo segmento di mercato; dall'altra aveva fatto sì che
coloro che entravano in fabbrica portassero con sé una migliore base di cultura generale e una maggiore consapevolezza rispetto alle precedenti generazioni. All'interno delle fabbriche, intanto, molte cose erano mutate. La grande ristrutturazione aveva portato ad una maggiore meccanizzazione e a un crescente aumento dei ritmi di lavoro. La diffusione del cottimo aveva creato tra gli operai ulteriori differenze e si era aperto un profondo divario tra organizzazioni sindacali di base e massa degli operai comuni.

Tratto da STORIA CONTEMPORANEA di Gherardo Fabretti
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