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L'influenza della Chiesa nella società italiana - 1950 -


De Gasperi e Fanfani furono accomunati dalla medesima determinazione nell'allontanarsi dalla sfera di influenza vaticana, ma ciò non toglie che per tutti gli anni '50 la DC continuò a fare parecchio affidamento sulla profonda penetrazione della Chiesa nella società italiana e sul suo esplicito appoggio politico all'epoca delle elezioni. Come funzionava l'organizzazione sociale della Chiesa?
Essa aveva il suo centro nelle parrocchie, che svolgevano qualsiasi tipo di attività, scuola materna compresa laddove mancavano quelle statali; un centro propulsore che non aveva eguali in similari organizzazioni laiche. A fianco delle parrocchie, e strettamente collegate ad esse, stavano le organizzazioni dell'Azione Cattolica. Divise in quattro sezioni (uomini, donne, giovani e ragazze) avevano una smaccata inclinazione settentrionale, col Veneto in testa, seguito da Lombardia e Piemonte. Il movimento organizzava una lunga serie di attività religiose e sociali. Il Giac, movimento giovanile interno all'Azione Cattolica, si rivolgeva ai ragazzi dai dieci ai trent'anni attribuendosi compiti quali la formazione alla preghiera, all'azione, al sacrificio; l'esercizio dell'apostolato; la preparazione alla vita familiare e sociale; l'educazione intellettuale, fisica e ricreativa. Erano previsti incontri di
preghiera, classi di dottrina, campi estivi e fare sportive. L'ala rivolta agli adulti, invece, si preoccupava dell'educazione alla difesa della famiglia, alla cura della prole e alla moralità. Un compito non indifferente svolgevano i cinema: l'Azione gestiva in tutta Italia più di 4.000 sale cinematografiche, che proiettavano film approvati dalle autorità ecclesiastiche.
L'Azione Cattolica non era comunque l'unico movimento. Esisteva anche una robusta rete di cooperative cattoliche organizzate nella sigla CCI – Confederazione cooperative italiane. Erano l'alternativa bianca alle cooperative rosse comuniste, unite sotto la sigla LNC – Lega Nazionale delle Cooperative, di cui non avevano accettato l'offerta di fusione.
Importanti anche le attività assistenziali ed educative della Chiesa, favorite anche dall'insegnamento religioso obbligatorio nelle scuole, stabilito dai Patti Lateranensi e mai abolito. Senza dimenticare il POA – Pontificia Opera di Assistenza, che organizzava un vasto numero di organizzazioni educative che spaziavano dalle colonie marine e montane ai giardini d'infanzia, dal doposcuola alle case del fanciullo e della fanciulla per l'assistenza agli adolescenti.
Col sopraggiungere della vecchiaia o della malattia, poi, la presenza della Chiesa nella vita quotidiana del cittadino diventava vincolante più che mai. Per decenni – è storia nota – la Chiesa aveva costruito una imponente rete di ospedali, case di cura e di riposo per anziani, cui si rivolgevano i cittadini in assenza di segni di disponibilità da parte dello Stato laico, in cambio di una crocetta in periodo elettorale.
Non si dimentichi, per concludere, che papa Pio XII aveva un controllo strettissimo su questo arcipelago di istituzioni.

Tratto da STORIA CONTEMPORANEA di Gherardo Fabretti
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