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Le battaglie operaie del 1968

Le battaglie operaie del 1968


Le prime battaglie operaie del 1968 non si verificarono nelle principali fabbriche ma in aree periferiche, sia geograficamente sia produttivamente, dove i sindacati erano tradizionalmente deboli. La più drammatica di queste lotte ebbe luogo nell'azienda tessile Marzotto di Valdagno, in Veneto, dove gli operai risposero al peggioramento delle loro condizioni con azioni spontanee di protesta. Fu significativo che il consiglio comunale, a maggioranza democristiano, rispose ai 42 arresti della polizia chiedendo l'immediato rilascio degli arrestati e l'intervento del governo per ristabilire la concordia sociale.
Era il segnale che un nuovo spirito stava diffondendosi per il paese. A marzo i sindacati avevano dichiarato uno sciopero generale in appoggio alla richiesta di pensioni più elevate e la risposta degli operai superò ogni attesa con 300.000 operai aderenti solo a Milano, in aggiunta a qualche migliaio di impiegati.
Dall'estate del 1968 lo stesso movimento studentesco conobbe una profonda trasformazione. Nel momento in cui gli studenti abbandonarono le università e cominciarono a picchettare i cancelli delle fabbriche, il movimento perse il suo carattere spontaneo e libertario, cercando di porre le basi per un nuovo partito rivoluzionario che potesse strappare consensi operai al PCI. Molti militanti italiani dell'estrema sinistra videro negli avvenimenti francesi di fine maggio l'inizio di una rivoluzione, sùbito fallita per mancanza di coordinamento e di una strategia politica che non fosse quella del partito comunista, troppo prudente. I rivoluzionari italiani non volevano compiere lo stesso errore e sottolinearono la necessità di una maggiore organizzazione, il bisogno di ideologia, disciplina e strategia rivoluzionarie.
Nell'autunno del 1968 nasce allora la Nuova Sinistra Italiana, nuova solo di nome, visto che si rifaceva al leninismo russo, visto come modello ideale di organizzazione dominante. Le discordie che avevano caratterizzato cinquant'anni di comunismo internazionale vennero adesso riproposte in Italia su scala ridotta.
Nasce in questo frangente un impressionante numero di gruppi rivoluzionari che faranno storia lungo tutti gli anni Settanta e che costituirono la più numerosa forza di nuova sinistra a livello europeo:
- Servire il Popolo, famosi per la dedizione fanatica e la grandissima disciplina, erano molto vicini ai contadini.
- Avanguardia Operaia, leninisti ortodossi, antistalinisti e filomaoisti.
- Movimento studentesco
- Lotta Continua, il gruppo libertario e più innovatore fra tutti.
- Potere Operaio
- Il Manifesto.

Tratto da STORIA CONTEMPORANEA di Gherardo Fabretti
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