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Le innovazioni degli anni '50 : L'Eni e la cassa per il mezzogiorno


Negli anni Cinquanta l'attenzione del partito era concentrata sugli affari interni, e principalmente sull'accrescimento del proprio potere nei vari apparati dello Stato. Solo con il Miracolo economico l'attenzione della DC si sposterà sul neonato Mercato Comune. Colpisce innanzitutto la totale scollatura tra burocrati della p.a. e partiti. I funzionari pubblici, quasi tutti meridionali di formazione giuridica, costituivano una casta chiusa che intrecciava con i politici una difficile relazione, bisognosi com'erano del loro aiuto ma intolleranti alle loro ingerenze. Questo astio si tramutò in una adesione certosina alle procedure burocratiche che rallentarono la macchina in maniera mostruosa. Non esisteva, del resto, nessuna scuola che formasse tali amministrativi e pur avendo creato un ufficio per la riforma burocratica, esso fece ben poco. Durante le due legislature Fanfani degli anni '50, egli regolamentò il trattamento economico e normativo degli impiegati statali, tenendo basse le paghe e incoraggiando la competizione tramite premi, gratifiche, privilegi e quant'altro, con una conseguente impennata di note personali e raccomandanzioni politiche.
La vera innovazione, però, fu nelle agenzie speciali. Due in particolare meritano particolare attenzione:
- La Cassa per il Mezzogiorno → creato dal governo di Alcide De Gasperi per finanziare iniziative industriali tese allo sviluppo economico del meridione d'Italia, allo scopo di colmare il divario con le regioni settentrionali. Il risultato della Cassa fu discutibile per quanto riguarda l'utilizzo dei capitali pubblici, anche se bisogna considerare l'arretratezza del sud del paese nel 1950 rispetto al resto del paese in termini di risorse infrastrutturali e reddito pro capite. Fino agli anni settanta si realizzarono opere importanti per il Sud in particolare per le risorse idriche e viarie, nonché opere di costruzione, bonifica e sviluppo industriale, realizzato in parte con sovvenzioni americane. Successivamente la politicizzazione degli apparati comportò un degrado e una bassa qualità della spesa, compresi fenomeni diffusi di illegalità. Spesso giganteschi appalti ed altre iniziative statali finivano per creare enormi infrastrutture che non avrebbero trovato un'applicazione pratica perché estranee alle realtà economiche del Sud, o perché rimaste incompiute. Si creò quindi nel dibattito pubblico il termine di cattedrali nel deserto. Con la creazione di questo come di altri enti, venne a galla nel Sud una nuova classe dirigente politica, poi detta dei mediatori: capi locali della DC, burocrati, speculatori edili e avvocati che ricevevano i fondi dal governo centrale mediando tra Stato e comunità locali, interloquendo coi capoccia ella gestione dei fondi all'epoca, a cavallo tra anni '50 e '60: Aldo Moro, Silvio Gava, Emilio Colombo.
- L'ENI – Ente Nazionale Idrocarburi → creatura di Enrico Mattei, divenuto responsabile dell'Agip, la compagnia petrolifera di Stato che non aveva avuto fortuna sotto il fascismo, decollò grazie alla scoperta di giacimenti di metano nella Val Padana tra il 1946 e il 1949. nei nove anni successivi, Mattei creò un impero industriale all'interno del settore statale. Costruì oleodotti e gasdotti a velocità incredibile, infrangendo ogni genere di leggi e ordinanze, e creando un feudo esempio dell'uso e dell'abuso del potere statale. Mattei usò denaro pubblico per opere di corruzione e clientelismi vari, e arrivando a creare una nuova corrente della DC che chiamo La Base, guidata dal vecchio amico Giovanni Marcora, stabilendo buoni rapporti con la corrente fanfaniana. Morì in circostanze mai del tutto chiarite il 27 ottobre del 1962.

Tratto da STORIA CONTEMPORANEA di Gherardo Fabretti
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