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Nietzsche. Morale degli eroi e morale degli schiavi


La morale per Nietzsche nasce nel momento in cui alcuni sacerdoti hanno voluto prendere il potere sull’uomo. In contrapposizione alla morale degli schiavi si pone la morale degli eroi ossia del superuomo ossia colui che vuole ritornare all’equilibrio tra apollineo e dionisiaco, ossia vuole riscoprire l’importanza di quest’ultimo. La morale diventa allora solo una congettura dell’uomo spinto dalla sua volontà di potenza. Il superuomo sarà colui in grado di porsi al di sopra di questo tentativo di dominio, capace di totale autoaffermazione; dunque un uomo creatore, non sopraffattore ma capace di pensare a sé autonomamente, uscendo in questo modo dalla schiavitù. In alcuni testi egli non parla esattamente di “super” ma di “oltre” l’uomo => un uomo dunque non più potente, ma capace di emanciparsi da solo dalla schiavitù. È l’uomo che non mortifica l’altro, ma semplicemente un uomo che vuole e si sente libero, che si autodetermini, che scelga da sé per se stesso, senza che alcuna morale lo plasmi. Da questo è facilmente comprensibile che Nietzsche se ne stesse fregando della politica, quanto faccia un discorso prettamente filosofico.

Tratto da STORIA DELLA FILOSOFIA CONTEMPORANEA di Carlo Cilia
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