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Schleiermacher. Religione ed ermeneutica


Schleiermacher: vive tra il 1768 e il 1834. 2 opere da ricordare:
Discorsi sulla religione 1799
Ermeneutica
Egli traduce tutti i dialoghi di Platone e dà l’esatta cronologia che noi oggi accettiamo; il modello che utilizzò per la sistemazione è quello dello sviluppo della dialettica nelle opere di Platone. Nei primi l’idea di dialettica dice, è poco rappresentativa: il dialogo socratico tende a persuadere, mentre nella maturità Platone concepisce la dialettica come strumento di verità. Allora considera della giovinezza quelle opere in cui la dialettica è ancora di stampo socratico (persuasiva). é un accademico professore in due scuole tedesche diverse (fra cui Berlino).
Fondamentale per lui è il concetto di religione, orizzonte fondamentale per l’uomo. E’ questo un ambito indispensabile per capire l’uomo, che non può essere ridotto a ragione.
La religione è intuizione (sentimento) dell’infinito => L’infinito è la totalità della natura: l’uomo è una parte del tutto, dove nel tutto è compreso anche Dio (è questa una forma di panteismo). Questa totalità può essere raggruppata in due modi diversi:
METAFISICA => pensiero della totalità, riflessione sulla totalità anche se la metafisica non è l’unico modo per tale riflessione.
ETICA => agire per la totalità.
A questi modi di rapportarsi alla totalità si unisce la religione: essa è allora intuizione della totalità. È quasi come ci fosse una terza dimensione: non più solo aspetto teoretico e pratico, ma un’altra dimensione, un modo di sentire che non può essere dimostrato.

Tratto da STORIA DELLA FILOSOFIA CONTEMPORANEA di Carlo Cilia
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