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Simmel e Spengler


Simmel: (1854 - 1918) scrisse Filosofia del denaro (1900) [opera che il prof. consiglia di leggere perché molto piacevole] e Sociologia (1908). Egli è molto vicino a Dilthey ma cade nel relativismo: tutte le creazioni sono storiche quindi relative. Egli riprende il concetto di vita considerandola estremamente dinamica e quindi sfuggevole ad un sapere oggettivo.
Spengler: egli è un personaggio strano che si pone fuori dallo storicismo (1880 - 1936) Scrisse Tramonto dell’Occidente ( 1918 - 22). Elabora una concezione organicistica della storia: le epoche della storia sono grandi organismi che nascono e molino; oggi la civiltà occidentale è giunta l tramonto. Dopo di essa si faranno strada altre civiltà. Tale concezione è deterministica nei confronti della realtà: la sua filosofia è antiliberale e antidemocratica. Egli ammette che la storia si sviluppi per conto suo  prescindere dall’individuo. È una filosofia completamente fuori da ogni scuola. La storia ha un significato quasi biologico: lo storico può soltanto scrivere o studiare ma non può intervenire su di essa: è come se egli fosse rassegnato di fronte alla storia.

Tratto da STORIA DELLA FILOSOFIA CONTEMPORANEA di Carlo Cilia
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