La letteratura periegetica dall'antichità all'umanesimo

Antichità.

La letteratura periegetica (guide, libri di viaggi) occupa un posto importante come fonte storico – artistica. Nata nella Grecia del V secolo, essa non aveva originariamente interessi propriamente artistici, piuttosto storico – geografico – etnografici.
Le guide più tarde, come quelle di Polemone di Ilio e Pausania, entrambi nel II secolo a.C., non mancano comunque di informazioni artistiche, specie su templi, tesori e santuari, pur non essendo queste assolutamente in primo piano.

Medioevo

Nelle guide medievali e moderne si ritrova il gusto per gli excursus storico – leggendari sotto forma di lunghe introduzioni sulle origini delle varie città e delle famiglie illustri. Si fa sempre più invadente, però, anche l'illustrazione sacra, ovviamente imperniata sulla religione cristiana e alimentata naturalmente dagli itinerari dei pellegrinaggi.  Un esempio ne sono le innumerevoli versioni dei Mirabilia Urbis Romae, succedutesi dal XIII secolo al XVIII secolo, dove rispunta persino il vecchio gusto per il magico e il demonistico di cui si suole circondare l'antichità pagana.

Umanesimo.

Solo con l'Umanesimo si avrà un ribaltamento di prospettive, specie con Poggio Bracciolini e Flavio Biondo coi quali l'antico verrò restaurato ad una dimensione moralmente esemplare. È naturale che sia a Firenze, che già vanta una solida letteratura biografica sugli artisti, che nasce la prima vera guida in senso moderno. Parliamo del Memoriale di molte statue e pitture che sono nell'inclita città di Florentia di Francesco Albertini (1510), che qualche anno dopo comporrà anche una guida più propriamente artistica della città di Roma. Albertini crea una guida che fornisce più che altro dati, ed in questo senso è qualitativamente inferiore alle Notizie del veneziano Marcantonio Michiel, basata maggiormente sulla verifica oculare dei pezzi.