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Caratteristiche della Sicilia della Geniza

Caratteristiche della Ghenizah



LA FONTE. Conosciamo la società ebraica siciliana dei secoli 1000 e 1100 grazie alla corrispondenza con l'Oriente rimasta conservata presso la Geniza di Fustat, oggi Vecchio Cairo. Chiamiamo Geniza quella parte della sinagoga destinata a servire da deposito, principalmente delle opere che trattino argomenti religiosi redatti in ebraico, divenuti inutilizzabili, in attesa che esse siano sotterrate in un cimitero, dal momento che è proibito categoricamente gettare documenti scritti in cui compaia uno dei sette Nomi sacri di Dio, ivi comprese le lettere personali e i contratti legali che - allo stesso modo dell'Islam che prevede l'abbondante uso della basmala - si aprono con un'invocazione a Dio. In pratica le ghenizot contengono anche documenti profani, che abbiano o meno la formula d'invocazione tanto usata, come pure i documenti redatti in altre lingue che non siano l'ebraico, ma che utilizzino l'alfabeto ebraico (è questo, tra gli altri, il caso degli idiomi giudeo-arabi, del giudeo-persiano, del Ladino, del yiddish). Esisteva la consuetudine ( minhag ) consistente nella raccolta solenne del materiale posto nella gheniza, prima che esso fosse sotterrato nei cimiteri. Le sinagoghe di Gerusalemme seppellivano il contenuto della gheniza dopo sette anni, così come negli anni di siccità, al fine di favorire la caduta della pioggia. La gheniza di gran lunga più famosa, per l'importanza quantitativa e qualitativa dei testi che vi erano stati depositati, è proprio quella del Cairo, scoperta nel 1864 da Jacob Saphir, e dapprima studiata da Solomon Schechter e, più tardi, dall'orientalista Shlomo Dov Goitein. La Gheniza del Cairo è il luogo in cui fu radunato materiale manoscritto ebraico che data fra l'870 e il 1880. Il materiale giaceva nella gheniza della sinagoga di Fustat (Antica Cairo), in Egitto, dove era stato depositato dagli israeliti di Palestina emigrati al Cairo in età aghlabide (dall'800 al 900 circa, fu la dinastia che nell'827 mosse alla conquista della Sicilia) e poi fatimide. Una provvidenziale dimenticanza evitò il rituale seppellimento del materiale da parte della comunità ebraica, regalando agli storici una delle più importanti documentazioni autografe dell'attività commerciale e della vita sociale dell'Ebraismo in Egitto. La vera rivoluzionaria scoperta riguarda l'attività mercantile ebraica in età fatimide e la presenza di società miste ebraico-islamico-cristiane, in un clima di sostanziale tolleranza garantito dal regime ismailita dei Fatimidi del Cairo, tali da obbligare a una riscrittura della storia economica nei secoli IX, X e XI.


Tratto da STORIA MEDIEVALE di Gherardo Fabretti
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