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La scrittura di Trecce nere (1882)

Le descrizioni paesaggistiche sono fin dall'esordio l'aspetto migliore delle sue creazioni letterarie. In Trecce nere, Ciampoli è abile nel bozzetto, termine che allude al disegno, mostrando una vi-cinanza alle arti pittoriche. Le descrizioni restituiscono il colore locale: scene campestri, ritratti dei costumi paesani dominano in Trecce nere come in Fiori di monte e nei Racconti abruzzesi (1980).

Ciampoli ricerca l'elemento poetico nel patrimonio folclorico e si avvicina agli studi demologici, sulle tradizioni popolari. In Trecce nere, è a Verga che tenta di accostarsi. Lo rivelano spie tematiche e stilistiche (come il discorso indiretto libero) e lo conferma una lettera  inviata a Verga (1882).

Tuttavia, Ciampoli si rivela poco propenso a una poetica dell'impersonalità. Il nucleo idealistico della sua cultura non si cancella infatti nell'incontro con il verismo e ne vanifica la portata del metodo: così, sulla denuncia e sulla durezza, prevalgono buoni sentimenti e lirismo delle descrizioni.

Tratto da INTRODUZIONE A DOMENICO CIAMPOLI di Domenico Valenza
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