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Le Filippiche di Cicerone e l'epistolario


 FILIPPICHE   (assassinio di Cesare; conflitti Antonio – Ottaviano; secondo triumvirato)  

Cesare fu ucciso il giorno delle Idi di marzo del 44 a.C. Ma già due personaggi si contendevano il potere: Marco Antonio, magister equitum di Cesare e Ottaviano, figlio adottivo di Cesare. Cicerone, tramite un’abile manovra politica, cercava di allontanare Ottaviano da Antonio, ricondurre Ottaviano sotto la tutela del senato e eliminare Antonio. Pronunciò, allora, contro di lui una serie di orazioni, in numero forse di diciotto, che portavano il nome di Filippiche ( che alludeva alle celebri denunce di Demostene a Filippo II di Macedonia). Antonio viene presentato come un tiranno, un ladro del denaro pubblico e un ubriacone. Ma l’azione di cicerone non ebbe successo e Ottaviano, sottraendosi all’influenza del senato, strinse un’alleanza con Antonio e Lepido, organizzando il secondo triumvirato. Il nome di Cicerone, per volere di Antonio, fu inserito nelle liste di proscrizione. Raggiunto a Formia dai sicari, fu ucciso nel 43 a.C.

L’EPISTOLARIO

La raccolta delle numerosissime lettere che Cicerone ha scritto nel corso della sua vita, hanno un immenso valore storico. Come se sfogliassimo un giornale, l’epistolario ci racconta, giorno per giorno, l’evolversi degli avvenimenti politici a Roma dalla dittatura sillana alla guerra civile tra Cesare e Pompeo.

Tratto da LINGUA E LETTERATURA LATINA di Gherardo Fabretti
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PAROLE CHIAVE:

Cicerone