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LA SCHIZOFRENIA E I SUOI SINTOMI NEGATIVI


Oggi molti psichiatri che somministrano i neurolettici atipici non provano a scalare il farmaco prima che il paziente abbia dismesso i sintomi negativi della schizofrenia. Da ricordare che questa malattia ha sempre ricevuto un trattamento psichiatrico.

Ci sono almeno 3 ragioni per la presenza dei sintomi negativi:
Di tipo repressivo nei riguardi dei sintomi positivi
Una dovuta allo scherno e alla vergogna per essere un capro espiatorio
Dovuta ad un effetto chimico
Ne esiste poi una quarta, ovvero l’idea psichiatrica dei sintomi positivi, ciò deriva dal fatto che il linguaggio psichiatrico è fortemente intriso dall’idea della dementia praecox e dall’idea dell’abbassamento del livello mentale.
Esistono poi cinque fattori legati ai sintomi negativi:
1. Un fattore diretto della schizofrenia, l’unico fondamentale per la psichiatria.       
2. Un effetto repressivo dei comportamenti deliranti.
3. Un effetto placebo inverso, legato al deterioramento o abbassamento mentale.   
4. Un effetto chimico.
5. Un effetto sociale persecutorio.

I sintomi negativi si dividono in 5 grandi categorie: ottundimento affettivo, apatia, compromissione attenzione, Alogia e Anedonia-> sono esempi di lessico psichiatrico.
Alogia: si riferisce alla mancanza o scarsità di eloquio, la persona non apre quasi mai la conversazione, risponde in maniera che non racconta niente o poco.
Anedonia: si riferisce alla scarsa attitudine a provare piacere o desiderio.
L’inconscio psichiatrico è organizzato come un linguaggio ermetico, per metà medico e metà folle; è organizzato come un linguaggio sulla schizofrenia: questo linguaggio pretende che la schizofrenia sia una sorta di degenerazione genetica.
Oggi la schizofrenia non è più considerata una malattia letale, ma una condizione possibile del divenire umano.

Tratto da LO SCHIZOFRENICO DELLA FAMIGLIA di Carla Callioni
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