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Distribuzione dei farmaci


Rappresenta il processo attraverso il quale un farmaco lascia il torrente circolatorio ed entra nell'intestino (liquido extracellulare) o nelle cellule dei tessuti.
Il passaggio dipende principalmente dal flusso ematico, dalla permeabilità capillare e dal grado di legame del farmaco con le proteine del plasma e dei tessuti.

Flusso ematico

La velocità del flusso ematico verso i capillari dei tessuti varia ampiamente a causa della ineguale distribuzione della gittata cardiaca nei diversi organi. Il flusso ematico nel cervello, nel fegato e nel rene è maggiore che nei muscoli scheletrici, mentre il tessuto adiposo ha una velocità del flusso ematico ancora inferiore.

Permeabilità capillare

La permeabilità capillare viene determinata dalla struttura dei capillari e dalla natura chimica del farmaco.
1. Struttura dei capillari: varia notevolmente a seconda della porzione di membrana basale esposta in forma di discontinuità tra le cellule endoteliali. Nel cervello la struttura capillare è continua e non ci sono pori, nel fegato e nella milza gran parte della membrana basale è continua ed esposta per mezzo di capillari discontinui. Le proteine plasmatiche di grossa taglia possono attraversare la membrana plasmatica, la barriera ematoencefalica del cervello permette il passaggio di farmaci liposolubili, mentre i farmaci ionizzati o non polari non entrano nel sistema nervoso centrale.
2. Struttura del farmaco
La natura chimica del farmaco influenza fortemente la sua capacità di attraversare le membrane cellulari. I farmaci idrofobi che non hanno carica, si spostano rapidamente attraverso la maggior parte delle membrane biologiche, si possono sciogliere nelle membrane lipidiche e perciò sono permeabili all'intera superficie cellulare ed il principale fattore che influenza la sua distribuzione è il flusso ematico che interessa l'area. Al contrario, i farmaci idrofili che hanno una carica positiva o negativa, non attraversano rapidamente le membrane cellulari ma devono passare attraverso le discontinuità della membrana.


Legame con le proteine plasmatiche

Il legame con le proteine plasmatiche sequestra i farmaci in una forma non diffusibile e rallenta il loro trasferimento fuori dal compartimento plasmatico. Quando la concentrazione del farmaco libero diminuisce in seguito all'eliminazione mediante metabolismo o mediante escrezione, il farmaco legato si dissocia dalle proteine e per mantenere la concentrazione del farmaco libero come frazione costante totale nel plasma. Con una iniezione rapida, le concentrazioni di un farmaco nel siero, dopo una singola iniezione al tempo zero, portano ad una distribuzione ma non eliminazione dello stesso.

Tratto da FARMACOTOSSICOLOGIA E GALENICA FARMACEUTICA di Maristella Maltinti
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