Apparato respiratorio
A riposo, la ventilazione polmonare= 6l/min, la ventilazione alveolare= 4l/min.
il passaggio dell’aria nelle vie aeree è un fenomeno ciclico che a riposo dura circa 4 sec, di cui 1,8 per l’inspirazione e 2,2 per l’espirazione. A ogni inspirazione il volume d’aria acquisito è circa 500ml, e quello restituito è un volume poco inferiore.
L’inspirazione è attiva, richiede dispendio energetico e contrazione muscolare, mentre l’espirazione (a riposo) è passiva, in quanto è una restituzione dell’energia elastica acquistata nella fase inspiratoria. Il ciclo della respirazione avviene grazie all’interazione di due strutture: la parete toracica e il polmone.
I muscoli espiratori non vengono attivati a riposo, in quanto l’espirazione avviene passivamente, ma intervengono nella fase espiratoria della CV, della tossa, dello starnuto, della fonazione e nell’esercizio fisico. Questi muscoli sono gli intercostali interni (che riducono il volume del torace) e i muscoli della parete addominale (che contraendosi spingono i visceri verso il diaframma, riducendone il volume).
- il simpatico determina invece rilasciamento della muscolatura liscia e inibizione della secrezione bronchiale.
- la legge di Boyle dice che, a T costante: P=KV
- la legge di Charles dice che, a P costante: V=KT
- la legge di GayLussac dice che, a V costante: P=KT
La somma delle concentrazioni parziali di ciascun gas è quindi uguale alla Ptot della miscela.
L’aria che respiriamo però non ha, in genere, una T= 0°, può contenere vapore acqueo e anche la P atmosferica può avere valori diversi: quindi, dato che le concentrazioni dei gas rimangono uguali, si avranno P parziali diverse.
Dato che, dei 500ml di aria espirata (VC), 350 provengono dagli alveoli e 150 dallo spazio morto,
l’aria espirata avrà una maggior concentrazione di O2 (16%) e una minore di CO2 (4%) , rispetto all’aria alveolare, mentre N rimane all’80%.
- strato liquido che riveste l’alveolo e contiene il fattore surfattante;
- epitelio alveolare, formato da sottili cellule piatte;
- membrana basale dell’epitelio;
- spazio interstiziale molto piccolo tra la parete capillare e l’epitelio alveolare;
- membrana basale del capillare;
- endotelio capillare.
Gli scambi gassosi avvengono per diffusione, utilizzando solo l’energia cinetica propria delle molecole.
Se la P parziale di un gas è maggiore in una regione rispetto ad un’altra, tutte le sue molecole si sposteranno dai punti a concentrazione maggiore verso quelli concentrazione minore, fino all’equilibrio. Il movimento dei gas attraverso la membrana dipende dal gradiente di P del gas, dalla sua solubilità, dal suo peso, dalle proprietà di membrana ed è regolato secondo la legge di Fick: Vgas= coeff.diffusione ∙ A/spessore ∙ ∆P parziale ai due lati della membrana.
- gradiente delle P parziali;
- spessore della membrana alveolo-capillare;
- A della superficie di scambio;
- coefficiente di diffusione dei gas.
Altri fattori importanti sono il tempo di contatto del sangue sulla superficie di scambio e il V di sangue esposto su questa superficie.
Trasporto dell’O2 nel sangue: viene trasportato in due forme: disciolto nel plasma o legato all’emoglobina.
La quantità di O2 disciolto nel plasma dipende dalla sua solubilità, dalla T e dalla sua P parziale nel sangue. Normalmente, nel sangue arterioso O2= 0,3ml/100ml di sangue, nel sangue venoso O2=0,15ml. Però, il trasporto di O2 nel sangue non dipende solo da quello disciolto nel plasma: i globuli rossi infatti contengono l’emoglobina, che consente al sangue di trasportare una quantità totale di O2 65 volte superiore a quella che trasporterebbe il solo plasma (19,8ml/100ml di sangue).
Trasporto della CO2 nel sangue: la CO2 è trasportata in tre forme: disciolta, sottoforma di ioni bicarbonato (HCO3) o legata a gruppi amminici liberi dell’emoglobina o altre proteine plasmatiche.
La quantità di CO2 prodotta dai tessuti ed eliminata dai polmoni è di circa 200ml/min a riposo, e in maggior quantità durante lavoro muscolare intenso. Nel sangue arterioso il totale di CO2=48ml/100ml, nel sangue venoso CO2= 52ml/100ml .
- la quantità di CO2 disciolta nel plasma è di 2,5ml nell’arterioso e 2,9ml nel venoso;
- in maggior parte la CO2 è trasportata sottoforma di ioni bicarbonato e reagisce con H2O per formare acido carbonico (H2CO3);
- parte della CO2 che si trova negli eritrociti si lega ai composti amminici delle proteine, specialmente con l’Hb, formando composti carbaminici: poiché la deossiemoglobina forma composti carbaminici più prontamente, il sangue venoso può trasportare più CO2 rispetto al sangue arterioso.
Ciò si realizzerebbe se tutta l’aria inspirata venisse distribuita uniformemente ad alveoli di ugual volume, con uguale flusso ematico e se i gas contenuti nei capillari alveolari fossero in equilibrio pressorio con i gas contenuti negli alveoli.
Nella realtà però, sono presenti anastomosi artero-venose (shunt anatomici) che contribuiscono a far diminuire la PO2 del sangue un po’ al di sotto di quella alveolare. Inoltre esistono differenze di ventilazione e flusso sanguigno in diverse regioni polmonari: l’indice che tiene conto della ventilazione alveolare e dell’irrorazione polmonare è detto rapporto ventilazione/perfusione, espresso dalla formula V/Q.
La ventilazione è la quantità d’aria che arriva agli alevoli in un min, la perfusione è il flusso ematico che attraversa il circolo polmonare in un min e corrisponde alla gittata cardiaca.
In condizioni di riposo, ventilazione= 4l/min e la perfusione= 5l/min , quindi il rapporto è 0,8.
Quando V e Q sono normali si dice che il rapporto V/Q è normale; quando V= 0 il rapporto è uguale a zero; quando Q=0 il rapporto è uguale a infinito.
-V/Q normale: gli scambi gassosi sono normali, la PO2 alveolare = 100mmHg, la PCO2 =40mmHg;
-V/Q= 0: significa che non c’è ventilazione, PO2 e PCO2 alveolari sono uguali a quelle del sangue;
-V/Q= infinito: in caso di costrizione dei vasi, si ha perfusione ridotta e le PO2 e PCO2 alveolari sono uguali a quelle dell’aria inspirata.
Nel polmone normale, la ventilazione è maggiore alla base rispetto all’apice, e la perfusione diminuisce andando verso l’apice: la ventilazione però, aumenta lentamente verso la base, la perfusione invece cresce rapidamente, facendo in modo che il rapporto V/Q aumenti progressivamente dalla base verso l’apice.
La presenza di squilibri tra ventilazione e perfusione nelle varie zone polmonari riduce leggermente l’efficienza del polmone per quanto riguarda gli scambi gassosi, e fa sì che il sangue arterioso abbia una PO2 inferiore rispetto all’aria alveolare e una PCO2 maggiore rispetto ai valori del sangue proveniente da un solo capillare alveolare.
aumentare, la sezione trasversa totale del circuito aumenta, facendo cadere la resistenza e limitando l’aumento di P e di velocità del sangue.
Per il buon funzionamento degli scambi gassosi è necessario che tutto il sangue venoso venga a contatto con l’aria alveolare (con rapporto V/Q il più possibile vicino a 1).
In casi di ipossia, la muscolatura liscia dei vasi aumenta la sua attività contrattile, facendo aumentare la resistenza vascolare nelle zone del polmone poco ventilate: è sufficiente solo una lieve vasocostrizione per ridurre di molto il flusso sanguigno, ottimizzando così il rapporto V/Q.
A eccezione dei capillari, tutti i vasi polmonari sono innervati dal SNA, anche se l’influenza nervosa sulla regolazione delle resistenze vascolari polmonari è scarsa. Più evidenti sono invece gli effetti sulla compliance: infatti, per effetto del simpatico, parte dei 600ml di sangue presenti nel piccolo circolo può essere mobilizzata e trasferita velocemente alla circolazione sistemica, durante l’esercizio fisico. In condizioni di riposo invece, l’azione del simpatico servirebbe ad aumentare questa riserva funzionale di sangue.
Continua a leggere:
Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:
- Employer Branding talenti ed alti potenziali: managerialità di nuova generazione
- Sensorialità autistica: una singolare esperienza del mondo. Comprendere il profilo di funzionamento sensoriale per progettare l'iter psicoeducativo
- Psicologia della comunicazione: rilevazioni quantitative di processi emotivi, attentivi, percettivi.
- La rieducazione del paziente cerebellare
- Il colore dei suoni. Un incantesimo percettivo.
Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.