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L’opera più importante: l’Enciclopedia



L’Encyclopédie di d’Alembert e Diderot può essere assunta a simbolo non solo del pensiero dell’Illuminismo, ma anche del nuovo rapporto che si instaura nell’700 fra una cultura che concepisce se stessa come militante, ovvero come volta ad agire nella trasformazione della realtà, un mondo editoriale in espansione e un pubblico di lettori portatore di forti esigenze di informazione e aggiornamento. L’Encyclopédie è preceduta, in Francia e Inghilterra, da dizionari generali e speciali.
La cultura illuministica si caratterizza per la novità dei canali non istituzionali; il modello, delineato da d’Alembert e Diderot, del gruppo di intellettuali animato da un comune intento di riforma del sapere e di miglioramento della società, trova il suo spazio di espressione in nuove forme associative. Circoli e società scientifiche, club, redazioni e riviste ed anche influenti salotti parigini e vivaci caffè di Londra, Milano, Venezia, Parigi, sono i luoghi nuovi in cui si fa cultura e opinione. Indicativa è la trasformazione delle logge massoniche che abbandonano il carattere di istituzioni corporative per diventare centri di elaborazione di un pensiero razionale. L’intellettuale poi vive in una dimensione culturale cosmopolita ed internazionale. L’Europa dei lumi è un concetto che vive innanzitutto nei viaggi e negli spostamenti dei suoi protagonisti e nei loro epistolari. Ne risultano una circolazione di idee su larga scala. Ancora da sottolineare che vi sono intellettuali inglesi, come il filosofo Hume e il poeta Pope, che si guadagnano l’indipendenza grazie ai diritti d’autore. Diderot guadagnò cifre consistenti attraverso l’Enciclopedia. Ma vi erano aristocratici o chi godeva di pensioni e appannaggi reali. Vi era anche chi, come Rousseau, copiava musica per sopravvivere. In generale, non era cessata del tutto la dipendenza degli intellettuali da forme svariate di mecenatismo, anche se si aprono nuove strade nell’editoria, nel giornalismo, nell’insegnamento e nella pubblica amministrazione. Si registra, poi, la nascita delle scienze dell’uomo e della società, dalla linguistica all’antropologia, dalla sociologia all’economia politica, dall’etnologia alla psichiatria. Mentre saperi tradizionali, come la storia, conoscono una trasformazione metodologica ed epistemologica

Tratto da CONTRORIFORMA E SECONDO 800 IN LETTERATURA di Gabriella Galbiati
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