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Il romanzo “abruzzese” di D’Annunzio. "Il Trionfo della Morte"

La presente tesi si propone di analizzare approfonditamente uno dei romanzi fondamentali nella produzione dannunziana, il "Trionfo della Morte". Gabriele D’Annunzio, il “Vate”, autore essenziale nella letteratura italiana e uno dei maggiori esponenti del Decadentismo, è senz’altro conosciuto per romanzi quali "Il Piacere", "L’Innocente", tragedie come "La figlia di Iorio", raccolte poetiche quali "Primo vere", "Canto novo", le "Laudi"; ha avuto un’influenza così significativa sulla scena culturale ed intellettuale italiana tanto da dare luogo al fenomeno del Dannunzianesimo, moda che si impose tra fine Ottocento ed inizio Novecento.
Il Trionfo della Morte è un libro determinante per l’evoluzione intellettuale dell’autore, che partendo dall’Estetismo, dal pensiero ossessivo del “vivere inimitabile”, della vita proiettata verso il bello tanto da volerne fare un’opera d’arte, arriva all’acquisizione dell’ideale di origine nietzschiana del “superuomo”, ossia l’aspirazione a distaccarsi dalle convenzioni sociali del tempo e vivere liberamente assecondando il proprio essere.
Oltre alle tematiche principali affrontate nel romanzo, non si può non notare il filo che lega il Vate alla sua terra natale, l’Abruzzo. L’ambientazione nell’impianto strutturale di quest’opera risulta essere rilevante per vari aspetti: riesce a fornire un’immagine mentale al lettore riguardo il luogo in cui si inseriscono i personaggi, rende più facile far identificare i vari caratteri associandoli a determinati ambienti; quindi a tutti gli effetti diventa elemento che partecipa alla narrazione e ne determina i tratti essenziali.
Il presente elaborato è suddiviso in tre sezioni principali.
Il primo capitolo propone lo studio del romanzo, partendo dalle vicende redazionali che hanno contraddistinto la sua composizione; si sposta poi l’attenzione sulla prefazione e dedica iniziale a Francesco Paolo Michetti, quindi si procede con un piccolo excursus sul circolo michettiano; ci si concentra infine sull’ideale del “superuomo”, suggerito dalla citazione di nietzschiana memoria posta in apertura dell’opera.
Il secondo capitolo presenta i personaggi principali dell’opera: il protagonista Giorgio Aurispa, l’uomo moderno rappresentato nella sua debolezza morale; la sua amante e deuteragonista Ippolita Sanzio, simbolo della sensualità e lo zio Demetrio, che veicola il tema principale della morte.
Infine nel terzo e ultimo capitolo ci si concentra sull’ambientazione abruzzese, in particolare si tratta il soggiorno dei protagonisti presso l’eremo di San Vito Chietino; si delineano le descrizioni dannunziane di ambiente e natura circostanti; si presentano i personaggi del luogo con annessi episodi che di superstizione ed il folclore; per terminare con una breve disquisizione sull’uso del dialetto abruzzese da parte di D’Annunzio nel romanzo.
L’obiettivo dello studio è offrire un’analisi generale ma accurata dell’opera, utilizzando le parole stesse dell’autore e quelle di personalità vicine al Vate, attraverso la disamina del romanzo stesso e di altri scritti dannunziani, nonché di diversi scambi epistolari, con particolare attenzione a quello con Barbara Leoni.
Specifica rilevanza ha assunto poi l’interesse di D’Annunzio per la terra d’origine, si è proceduto quindi con un tentativo di approfondimento, delineando l’immagine che il Vate ha creato dell’Abruzzo, nel dettaglio quello vissuto durante il soggiorno presso l’eremo di San Vito Chietino.
Per lo studio affrontato sono state inoltre preziosissime informazioni raccolte in convegni organizzati dal Centro Studi dannunziani, dove si sono prese in considerazione le più varie sfaccettature dell’opera e le probabili chiavi di lettura.
Attraverso l’utilizzo di tale materiale si è giunti, una volta illustrata l’ideologia dannunziana del tempo ed esaminati i personaggi, Giorgio Aurispa in primis, che il protagonista persegue la massima libertà attraverso la morte e la distruzione totale; l’idea è quella secondo cui solo attraverso un atto estremo sia possibile liberarsi dal dissidio interiore, dalle limitazioni terrene e possedere qualcosa che non conosca confini, ossia il pieno raggiungimento di sé.
Dall’analisi condotta si può formulare inoltre la riflessione per cui l’ambientazione abruzzese è intensamente legata all’animo del protagonista ma anche di D’Annunzio stesso; è l’autore che si racconta attraverso il personaggio. Certamente egli ne vede principalmente gli aspetti mitici ed ancestrali, ma costituisce una fonte d’ispirazione inesauribile, che offre pagine di grande celebrazione dell’arte letteraria.

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6 INTRODUZIONE Il presente elaborato si propone di analizzare approfonditamente uno dei romanzi fondamentali nella produzione dannunziana, il Trionfo della Morte. Gabriele D’Annunzio, il “Vate”, autore essenziale nella letteratura italiana e uno dei maggiori esponenti del Decadentismo, è senz’altro conosciuto per romanzi quali Il Piacere, L’Innocente, tragedie come La figlia di Iorio, raccolte poetiche quali Primo vere, Canto novo, le Laudi; ha avuto un’influenza così significativa sulla scena culturale ed intellettuale italiana tanto da dare luogo al fenomeno del Dannunzianesimo, moda che si impose tra fine Ottocento ed inizio Novecento. Il Trionfo della Morte è un libro determinante per l’evoluzione intellettuale dell’autore, che partendo dall’Estetismo, dal pensiero ossessivo del “vivere inimitabile”, della vita proiettata verso il bello tanto da volerne fare un’opera d’arte, arriva all’acquisizione dell’ideale di origine nietzschiana del “superuomo”, ossia l’aspirazione a distaccarsi dalle convenzioni sociali del tempo e vivere liberamente assecondando il proprio essere. Oltre alle tematiche principali affrontate nel romanzo, non si può non notare il filo che lega il Vate alla sua terra natale, l’Abruzzo. L’ambientazione nell’impianto strutturale di quest’opera risulta essere rilevante per vari aspetti: riesce a fornire un’immagine mentale al lettore riguardo il luogo in cui si inseriscono i personaggi, rende più facile far identificare i vari caratteri associandoli a determinati ambienti; quindi a tutti gli effetti diventa elemento che partecipa alla narrazione e ne determina i tratti essenziali. Il presente elaborato è suddiviso in tre sezioni principali. Il primo capitolo propone lo studio del romanzo, partendo dalle vicende redazionali che hanno contraddistinto la sua composizione; si sposta poi l’attenzione sulla prefazione e dedica iniziale a Francesco Paolo Michetti, quindi si procede con un piccolo excursus sul circolo michettiano; ci si concentra infine sull’ideale del “superuomo”, suggerito dalla citazione di nietzschiana memoria posta in apertura dell’opera. Il secondo capitolo presenta i personaggi principali dell’opera: il protagonista Giorgio Aurispa, l’uomo moderno rappresentato nella sua debolezza morale; la sua amante e deuteragonista Ippolita Sanzio, simbolo della sensualità e lo zio Demetrio, che veicola il tema principale della morte.

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Informazioni tesi

  Autore: Mariangela Centofanti
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2022-23
  Università: Università degli Studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara
  Facoltà: Lettere
  Corso: Lettere
  Relatore: Mario Cimini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 80

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Parole chiave

letteratura italiana
ottocento
abruzzo
nietzsche
lettere
d'annunzio
superuomo
decadentismo
il trionfo della morte
michetti

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