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Gli anni sessanta nel cinema italiano


I primi quattro titoli della classifica di incassi del 1960 sono La dolce vita, Rocco e i suoi fratelli, La ciociara e Tutti a casa. Il 1960 resta un anno mitico. Era il periodo del boom economico e il cinema lavorava con grande libertà creativa ed espressiva: la bottega artigianale di Cinecittà raggiunge il punto più alto della sua creatività.
A sua volta il pubblico è ormai onnivoro, ha raggiunto livelli di alfabetizzazione alti e spinge per esplorare nuovi territori più difformi.
Se il primo dopoguerra concorre alla risemantizzazione del lessico visivo, i sessanta sono gli anni in cui si ha una maggiore sperimentazione, libertà e ricchezza linguistica ad espressiva.
In quest’ottica esordiscono alcuni degli autori più sperimentali del cinema italiano come Tinto Brass, Bernardo Bertolucci, Olmi, Pasolini, Petri, Leone e Bellocchio..
I prodotti sono eccellenti grazie anche all’evoluzione straordinaria delle competenze ad ogni livello di produzione per l’opera di tecnici, sceneggiatori, scenografi, costumisti, autori di musiche, attori, caratteristi, operatori..
Anche le opere delle esordienti son concepite come opere d’autore e create senza preoccuparsi dei condizionamenti produttivi e del destinatario. Tuttavia non rivendicano nessuna particolare rottura o continuità con il cinema de grandi maestri.

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