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Gadamer - Il gioco come dialogo prelinguistico

 Gadamer - Il gioco come dialogo prelinguistico


Gadamer indica nel gioco il dialogo prelinguistico da cui scaturirà il dialogo linguistico. L’apprendi-mento di una lingua è un gioco di reciproco affiatamento tra adulto e bambino. Perché il gioco, che non è ludico disimpegno, va giocato seriamente. Chi gioca è preso dal gioco e non si ritiene uno che sta giocando; in questo caso si comporterebbe come un soggetto che crede di guidare il gioco.

Ogni giocare è un essere-giocati. Lo stesso vale per il linguaggio: non si gioca con il linguaggio, perché è il linguaggio, il dialogo a giocare. Per Gadamer il gioco è strutturalmente affine al dialogo.

Questa fenomenologia del gioco applicata al linguaggio avvicina Gadamer a Wittgenstein. Tutta-via, in Wittgenstein il gioco è giocato dai parlanti che, disponendo di regole e operando con parole sanno muoversi nella grammatica dei giochi linguistici; in Gadamer la prospettiva dei parlanti è sempre superata nella prospettiva comune del gioco, nella reciprocità del parlare l’uno con l’altro.

La distanza da Wittgenstein segna anche quella da Heidegger. Se in Wittgenstein il dominio resta ancora al soggetto parlante, in Heidegger passa al linguaggio. La posizione intermedia di Gadamer riflette il senso mediale del gioco che chiarisce il processo attivo e patito del dialogo.

Tratto da LINGUAGGIO di Domenico Valenza
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