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L’alleanza politica tra il Partito Comunista Cinese e i capitalisti cinesi d’oltremare – Giovanni Arrighi, Iftikar Ahmad, Miin-Wen Shih

L’alleanza il Partito Comunista Cinese e i capitalisti cinesi d’oltremare – Giovanni Arrighi, Iftikar Ahmad, Miin-Wen Shih



Il mediatore che ha facilitato il connubio del capitale estero con la manodopera cinese è la diaspora capitalista cinese d’oltremare. L’alleanza politica degli anni ottanta del Novecento tra il Partito Comunista Cinese e i capitalisti cinesi d’oltremare era perfetta per i loro rispettivi obiettivi. Così, uno dei più cospicui retaggi delle violazioni occidentali del XIX secolo sulla sovranità cinese adesso emerge come un potente strumento di emancipazione della Cina e dell’Asia orientale dal dominio occidentale.

Sotto il regime statunitense degli anni della guerra fredda, il tradizionale ruolo della diaspora era impedito sia dall’embargo commerciale statunitense sulla Repubblica Popolare Cinese sia dalle restrizioni di quest’ultima al commercio interno e con l’estero. Quando le restrizioni commerciali alla Cina e quelle che essa stessa impose al suo interno si ridussero, la diaspora apparve subito come la più importante forza in grado di riunificate l’economia della regione asiatico-orientale.

Quale che sia il risultato finale, l’attuale ascesa dell’Asia orientale come il più dinamico centro di accumulazione su scala mondiale può essere tuttavia considerata come un segno che il lungo processo di ingerenza e dominio occidentale è ormai terminato.

Tratto da STORIA DEL MONDO CONTEMPORANEO di Domenico Valenza
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