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La decolonizzazione – Jeremy Black


Le principali potenze coloniali Gran Bretagna e Francia furono tra i vincitori della seconda guerra mondiale, ma nel giro di un ventennio i loro imperi si sarebbero in larga misura disintegrati, così come quelli di Italia e Giappone, potenze sconfitte dalla guerra. Nella coalizione vittoriosa il ruolo dominante era stato assunto dagli Stati Uniti e dall’Unione Sovietica, che professavano entrambe ideologie anticolonialiste e non vedevano bene l’espansione degli imperi europei.

Ebbe così inizio l’iniziale ridimensionamento degli imperi, con l’India, il Pakistan, la Palestina e la Siria, ex colonie inglesi e francesi, indipendenti. La divisione dell’impero britannico nell’Asia meridionale diede luogo ad un’esplosione di violenza collettiva tra induisti e musulmani. Alla partenza degli Inglesi dalla Palestina, seguì un conflitto tra ebrei e musulmani, con la fondazione dello Stato di Israele. In Indonesia, le pressioni anticoloniali americane costrinsero gli olandesi a riconoscere l’indipendenza nel 1949. Ancora, nella guerra civile cinese del 1945-49, gli interessi occidentali ricevevano un ulteriore grave colpo, con la vittoria dei comunisti sui nazionalisti.

Tratto da STORIA DEL MONDO CONTEMPORANEO di Domenico Valenza
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