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Politica estera americana: le posizioni di Mahan e di Bryan – John L. Thomas


In tali mutevoli circostanze in patria e all’estero, si sviluppò una lotta per il controllo dell’emergente politica estera americana: due erano le idee in conflitto circa la potenza e le responsabilità americane. La prima visione venne sintetizzata da Mahan, il quale sosteneva che poiché non ci si poteva aspettare che i governi agissero su motivazioni diverse dall’interesse nazionale, il patriottismo e la volontà di combattere erano qualità umane indispensabili. La seconda fu espressa da Bryan, che limitava il ruolo del paese alla offerta di un esempio morale.

Fino al 1900 l’invito di Mahan a perseguire la grandezza nazionale ebbe la precedenza sugli avvertimenti di Bryan relativi ai possibili costi. Gli Stati Uniti dovevano perseguire una politica estera aggressiva ed espansionistica, basata sulla supremazia navale e su di un controllo incontrastato delle vie marittime internazionali. Le tesi di Mahan furono accolte calorosamente da una ristretta cerchia di americani influenti. Quando venne il momento della verità, questi portavoce dell’espansionismo si rivelarono particolarmente efficaci.

Tratto da STORIA DEL MONDO CONTEMPORANEO di Domenico Valenza
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