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Grammofono nella comunicazione


Il grammofono è un media caldo; deve le sue origini al telegrafo elettrico ed al telefono. Si è subito instaurato un rapporto tra radio e grammofono; E’ un’estensione della voce umana ed avrebbe potuto ridurre l’attività vocale. Grazie al grammofono si è reso possibile lo sviluppo di Ragtime, tango e jazz come generi dominanti del nuovo secolo. Alla sua nascita, il grammofono era immaginato come strumento per registrare le conversazioni telefoniche, solo dopo si è sviluppato come tecnologia per suonare i dischi. Nasce esclusivamente come forma meccanica calda,  la radio le impone una forte carica elettrica in quanto la qualità via etere era molto superiore a quella registrata; ma anche  la tv lancia una sfida fredda con la sua composizione a mosaico; inizialmente il grammofono era registrato con tutti i rumori di sottofondo, la ricerca dell’alta fedeltà attraverso l’eliminazione del rumore di fondo e la sensazione di una compresenza degli artisti dove l’ascoltatore si trova, rispondono alla sfida tattile della televisione iniziando il raffreddamento del mezzo.
L’innovazione dell’alta fedeltà era stata per la musica ciò che era stato il cubismo per la pittura ed il simbolismo in poesia: un’unica esperienza può avere molte facce e svilupparsi su molti piani. Si cominciò ad accostarsi in profondità anche alla musica in quanto ogni cosa sviluppata fino all’alta definizione acquista interesse quanto i massimi problemi: il magnetofono unito al microsolco resero disponibili musicalmente il 500 l’800 la musica cinese ed il jazz nello stesso tempo.

Tratto da STORIA E STRUMENTI DELLA COMUNICAZIONE di Asia Marta Muci
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