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Concetto di cuore in Crisippo



In Platone il cuore è oggetto di un' attenzione ridotta. Infatti egli fa riferimento soprattutto al cervello e lega le passioni e la loro sede al ventre. Al cuore fan capo i moti psichici legati ad emozioni e passioni; nel petto ha anche sede il thymos, una sorta di calore innato. Il cuore dunque è punto di confluenza di impulsi passionali e del nous. Suo compito è sottomettere l'anima irrazionale al principio divino. Dunque il cuore è campo di battaglia e luogo di vigilanza.  Nello Stoicismo zenone dice che la vita spirituale si concentra nel cuore. Alcuni suoi seguaci identificano nel cervello la sede dell' egemonikon=parte direttiva dell'anima, ma Crisippo abbraccia la tesi di Z. Per Crisippo l'egemonilkon, che è pensiero, dianoia, logos, ha sede nel cuore, anche se la testa trasmette il principio dell'energia al corpo tramite i nervi. Ma il cervello l'energ la riceve d cuore. L'anima è diffusa in tutto il corpo, ma la parte direttiva nel cuore. L'egemonikon è la parte razionale e quindi la più elevata dell'anima: esso è pneuma corporeo e purissimo. L'anima quindi è nel bel mezzo d cuore. Nel sonno o nel dolore ad es. il pneuma può ritirarsi nel cuore. Per Z le percezioni e le passioni son porte attraverso le quali il mondo esterno irrompe nell'anima. Ciò accade quando la phantasia fa pervenire alla coscienza i dati dei processi fisiologici; diviene phantasia trasformandosi in immagine, e se il logos acconsente all'oggetto si determina un moto o un' appetizione (orme). Il logos non deve arrendersi all'impressione esterna. L'anima materiale è di una corporeità sottile, e si restringe e si espande. Con la morte il pneuma va verso l'atmosfera sublunare . Ogni vivente reca in sè un suo destino. Nella misura in cui lo realizza raggiunge l'aretè, la virtù che comporta l'eudaimonia. Per gli stoici un unico logos (zeus) è diffuso in tutte le cose. Nell'uomo è il demone che alberga nel nostro petto. In Crisippo le divine energie che animano il corpo umano equivalgono alla presenza in noi di tali forze divine. Marco Aurelio dice di concentrarsi e ringraziare dal cuore gli dei.

Tratto da ORIGINI GRECHE DELL'ESICASMO di Dario Gemini
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