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La nicotina e il fumo di sigaretta


La nicotina è il principio attivo del tabacco, è capace di indurre dipendenza, stimola i neuroni dopaminergici nell'area mesolimbica, coinvolti negli effetti di rinforzo della maggioranza delle sostanze psicoattive. Fumare per lungo tempo può portare cancro al polmone, enfisema, cancro della laringe e dell'esofago, del pancreas, della vescica, della cervice uterina e dello stomaco e molte malattie cardiovascolari. L'appartenenza a un particolare gruppo razziale, insieme alle intricate interazioni tra fattori comportamentali, sociali e biologici, sono alla base dell'insorgere di una dipendenza da nicotina. I bianchi hanno meno probabilità di morire per malattie polmonari o cardiovascolari associate al fumo. Il fumo passivo contiene concentrazioni di ammoniaca, monossido di carbonio, nicotina e catrame più alte di quelle presenti nel fumo del fumatore, e può causare danni polmonari, lesioni precancerose polmonari, malattie cardiovascolari, reazioni allergiche. I figli di donne che fumano in gravidanza hanno più probabilità di nascere prematuri, sottopeso e con difetti congeniti. I figli di fumatori hanno maggiori probabilità di soffrire di infezioni alle prime vie respiratorie, asma, bronchiti e otiti, rispetto ai loro coetanei con genitori che non fumano.

Tratto da PSICOLOGIA CLINICA di Alessio Bellato
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