Skip to content

La filosofia analitica e post-analitica

La filosofia analitica classica

Filosofia analitica = nasce alla fine dell'800,  modo di intendere la filosofia come un'attività volta a liberare gli uomini da perplessità di varia natura mediante l'analisi del linguaggio. 
2 gruppi fondamentali:
  1. l'analisi di un enunciato il cui significato appaia dubbio o complesso consiste nella sua traduzione nella lingua perfetta della nuova logica simbolica --> Frege, Russell
  2. l'analisi di un enunciato fonte di perplessità consiste nel trovare degli esempi del linguaggio ordinario in cui quel concetto ha intuitivamente senso --> Wittgenstein, Ryle

Frege --> 1° studioso a dare esempi di analisi filosofica: applica l'analisi del linguaggio alla risoluzione di un problema concettuale
--> introduce la distinzione tra significato (= oggetto descritto) e senso (= modo di descriverlo)

l'analisi filosofica viene applicata anche ai termini psicologici --> filosofia della mente
Russell --> primo esempio di analisi applicata ai concetti di mente, coscienza, istinto, abito, desiderio, sentimento, introspezione, sensazione, percezione, immagine, memoria, significato, idea, pensiero, credenza, verità, ...
--> intende usare il monismo neutrale di James per il risolvere il paradosso: mentre gli psicologi si sono liberati del dualismo anima-corpo, i fisici hanno reintrodotto il problema con la teoria della relatività, eliminando il concetto di materia.
---> i corpi e le menti non sono sostanze differenti, bensì differenti collezioni di dati sensoriali, che non sono in sé né fisici né mentali, ma neutrali.
---> l'oggetto reale è una sostanza indipendente dal soggetto, una determinata collezione di sensazioni, percezioni, ricordi. (anche le persone che prendono parte all'esistenza).
il problema dell'interazione mente-corpo non sussiste

Difende comunque il dualismo metodologico: la psicologia non è riducibile alla fisica.
Concetto di "atteggiamente proposizionale": una credenza o un desiderio sono definibili come un atteggiamento di un certo tipo diretto verso una certa proposizione.

Prevale tra alcuni filosofi analitici un atteggiamento nettamente comportamentista e materialista.
1929 La concezione scientifica del mondo--> evidente analogia tra riduzione degli stati mentali a comportamenti osservabili e il principio di verificazione (--> un enunciato ha senso se e solo se esiste un metodo per verificarlo empiricamente. sennò non è neppure vero o falso)
--> comportamentismo logico
- si distingue da quello psicologico perchè non nega  l'esistenza degli stati mentali e non giudica inopportuno servirsi di termini psicologici, ma ritiene che interrogarsi o meno sull'esistenza degli stati mentali sia uno "pseudo-problema", in quanto essi andrebbero intesi come abbreviazioni, usate per indicare ciò che potrebbe essere descritto in termini fisicalisti facendo riferimento unicamente  a comportamenti e fatti osservabili.
- non si identifica con il materialismo classico perchè non presuppone la validità universale del determinismo e non ritiene che sia necessario individuare  nei minimi dettagli  gli stati cerebrali  a cui uno stato mentale e riducibile.

Ludwig Wittgenstein--> filosofo viennese allievo di Russell, pietra miliare della tendenza  a ridurre l'analisi filosofica  di un enunciato alla sua traduzione  nel linguaggio della logica.
--> fonte di entrambi i modi di praticare l'analisi filosofica. (v. sopra)
- tentativo di liberarsi dai crampi mentali che attanagliano la mente quando scambiamo banali enunciati grammaticali per profondità metafisiche -->  impossibilità di un linguaggio privato: W. contesta , attraverso l'esempio privilegiato di termini effettivamente psicologici, quella concezione del linguaggio secondo cui le parole hanno un significato perchè evocano idee, immagini, stati interni di coscienza.
- rimprovera al mentalismo il credere che la comprensione di una frase consista nella sequenza di idee, nel processo psichico che essa evocherebbe nella mente di chi l'ascolta o legge.
- è possibile che esistano stati mentali a cui non corrisponde alcuno stato cerebrale.
- nel Libro blu, sembra avvicinarsi al comportamentismo: il comportamento osservabile non è un sintomo empirico della presenza di un particolare stato interno, è piuttosto il criterio, la convenzione linguistica che rende sensato usare un quelle circostanze un determinato termine--> non c'è un nesso causale, ma sono concettuale.
---> comunque non intende ridurre il dolore alle sua manifestazioni comportamentali ed escluderne l'esistenza come stato mentale, bensì porre un problema di analisi del linguaggio.
Critica del linguaggio privato:
perchè un linguaggio sia corretto ed abbia senso, occorre che il nome dato alla sensazione appartenga ad un linguaggio condiviso da una comunità e che riceva significato dal fatto che la comunità stessa  convenga sulle circostanze  pubblicamente osservabili nelle quali il suo impiego è ammesso --> criteri per stabilire se un termine sia usato correttamente --> non può esistere un linguaggio privato, e se anche esistesse, non sarebbe un linguaggio.

Prende le distanze da mentalismo e comportamentismo, perchè ritiene che prima vadano chiariti degli errori grammaticali che si annidano nel considerare gli stati e i processi mentali assimilabili a quelli fisici.
--> intende eliminare certe confusioni concettuali della psicologia sperimentale mediante un chiarimento filosofico.

Ryle --> le nostre parole hanno un senso non perchè si riferiscano a stati interni pirvati, bensì in virtù del comportamento osservabile corrispondente.
rivaluta il comportamentismo, ma non è essere etichettato come comportamentista logico in quanto la sua posizione differisce considerevolmente da quella dei neo-positivisiti.
--> il comportamentismo di Ryle è piuttosto "analitico": affida all'analisi filosofica un compito essenzialmente terapeutico contro i falsi problemi sollevati dall'uso improprio del linguaggio ordinario.
L'obiettivo della sua polemica è la "dottrina ufficiale", ideata da Cartesio, ma ormai diffusa tra politici e pensatori, secondo cui ogni essere umano ha o è sia un corpo sia una mente.
offre un'interpretazione di come questa dottrina si abbia avuto fortuna tra i filosofi analitici:
ciascuno, attraverso l'introspezione, gode di un accesso privilegiato alla propria mente --> nessuna ragione ci obbliga a credere nell'esistenza di menti altrui --> esse ci sono note solo attraverso i comportamenti manifesti di altri.
--> quindi la dottrina ufficiale porta a 2 problemi insolubili:
- i rapporti tra gli eventi delle due storie (visibile e interna a ciascuna) sono misteriosi --> insolubile perchè inintellegibile
- rende incomprensibile la presenza delle menti altrui --> solipsismo
questo è causato da un errore categoriale perchè gli eventi mentali sono considerati cause dei comportamenti, mentre i termini psicologici indicano invece  il modo pubblicamente osservabile con cui questi eventi si manifestano.
--> le spiegazioni del comportamento in termini psicologici non sono causali, bensì disposizionali. si riferiscono cioè a disposizioni comportamentali.

Neo- Wittgensteiniani -->alcuni allievi di Wittgenstein approfondiscono le sezioni che quest'ultimo aveva dedicato all'agire intenzionale e giungono alle stesse conclusioni di Ryle.
Inoltre sviluppano la convinzione che la spiegazione del comportamento non abbia nulla a che fare con il linguaggio ordinario.

I comportamenttisti analitici hanno ragione quando negano che ogni azione debba essere causata da un determinato stato di coscienza. ma, una volta liberatisi dell'identificazione cartesiana tra mentale e cosciente, è di nuovo possibile sostenere che anche le spiegazione psicologiche del comportamento umano devono avere una base fisica che è la causa del comportamento stesso. --> non potendo individuare direttamente le cause neurologiche del comportamento , siamo costretti a descriverle indirettamente, mediante i loro effetti comportamentali osservabili.

Gli anni della svolta cognitiva

l'empirismo logico è in aperta crisi.
Quine --> erede dell'empirismo, del pragmatismo di Peirce, James e Dewey: Filosofia post-analitica:
Ritorno dell'ontologia --> concezione scientifica del mondo, non è possibile distinguere una volta per tutte quali teorie siano sicentifiche e quali metafisiche --> indissolubile continuità scienza-filosofia
La metafisica non è puro non senso, né tuttavia è un sapere a priori di verità, ma, se intesa come ontologia, si fonde con la scienza e costituisce un sapere rivedibile alla luce dell'esperienza.
Khun--> non esistono dati sperimentali neutrali rispetto alle varie teorie scientifiche in campo. 

Feyerabend --> ogni dato sperimentale è theory-laden (carico di teoria): il modo nel quale lo scienziato descrive ed interpreta i dati sperimentali è già pregiudizialmente compromesso dalla teoria che egli accetta.
--> la scienza è solo un gioco linguistico tra gli altri
Nessuna teoria scientifica può descrivere il mondo così com'è: lo descriverà sempre ed inevitabilmente entro una certa cornice teorica che un domani potrà essere rivista.

svolta cognitiva: si moltiplicano i casi di filosofi della mente che non sono più distinguibili dai fisici teorici, che lavorano a stretto contatto con psicologi, linguisti, neuroscienziati ed informatici--> nuovo indirizzo "scienza cognitiva"

A.I.(1956) --> risultato di una diretta applicazione del computer digitale alla risoluzione di problemi che, quando vengono affrontati dall'uomo, richiedano intelligenza per essere risolti.
1. pensare = processare
2. menti = macchine virtuali relativamente indipendenti dall'hardware particolare su cui sono implementate, pur avendo comunque bisogno, per esistere, di qualche supporto materiale
3. organizzazione funzionale del computer= cervello umano
psicologia --> cognitivismo
filosofia --> funzionalismo

precursori del cognitivismo:
1. Gestalt ed epistemologia genetica di Piaget 

2. Miller --> studi sulla capacità della memoria a breve termine (7±2) --> la memoria non è un semplice riflesso condizionato, bensì una capacità che presuppone l'esistenza nella testa di un meccanismo centrale di elaborazione dell'informazione

3. Neisser --> il compito principale degli psicologi cognitivi è ricostruire il programma che, implementato in qualche modo nel cervello, consente agli esseri umani di agire nell'ambiente esterno sulla base di informazioni che vengono recepite tramite i sensi e manipolate secondo regole sintattiche

4. Chomsky --> critica al Comportamente Verbale di Skinner (= anche la capacità di parlare e comprendere il linguaggio siano esplicabili secondo il modello comportamentista)
--> il comportamentismo dimentica il ruolo causale svolto dalla struttura interna dell'organismo nella produzione del comportamento
--> innatismo del linguaggio: la sicurezza e la rapidità con cui i bambini imparano a parlare possono essere spiegate solo presupponendo uno specifico organo mentale capace di ricostruire, da pochi esempi, la grammatica della lingua naturale parlata dove il bambino vive.
--> è presumibile che anche tutte le altre attività umane che richiedono intelligenza siano governate da rispettive strutture cognitive e che anch'esse siano il risultato dell'interazione tra l'ambiente esterno e il patrimonio innato di conoscenze.

anni '50 --> ritorno di una corrente materialista nel pensiero filosofico inglese --> Fisicalismo

Feigl --> il problema mente corpo non è uno pseudo-problema e il fisicalismo è un modo per risolverlo, non per dissolverlo:
la differenza fenomenologica tra mentale e fisico può essere resa compatibile con la riduzione del primo al secondo mediante la distinzione tra senso e riferimento: i termini psicologici e quelli fisicalistici hanno come riferimento i medesimi stati cerebrali, ma il loro senso (ovvero il modo in cui descrivono tali stati) è diverso.--> ciò comunque non implica che ci sia una distinzione ontologica, anzi questa è solo linguistica.

Place --> obietta a Ryle che la sua analisi dei concetti psicologici in termini disposizionali è corretta per quanto riguarda termini di "volizione" o di "cognizione", ma viene meno per i termini come "coscienza", "esperienza". "sensazione".
--> la soluzione è il materialismo --> "teoria dell'identità tra mente e corpo": non è un'identità per definizione, ma contingente tra cose che si presentano distinte alla nostra esperienza.

Smart --> supporta la teoria dell'identità di Place, accoppiata al fisicalismo proposta da Feigl. Si confronta con 2 critiche mosse ad esso:
- "Legge di Liebniz" : se due cose sono identiche allora devono avere le stesse proprietà
- sembriano godere di un accesso privilegiato ai nostri stati mentali, mentre in realtà i processi e gli stati che hanno luogo nel nostro cervello ci sono completamente ignoti.
replica --> due cose possono essere contingentemente identiche anche se noi attribuiamo a esse proprietà che nel nostro linguaggio vengono espresse da predicati incompatibili --> anche la diversità delle proprietà non è ontologica, ma linguistica. Poi i termini psicologici in particolare non implicano di per sé l'esistenza di entità mentali, ma sono compatibili sia con il materialismo che con il dualismo.

Lewis --> "teoria causale della mente": ogni stato mentale è parzialmente definibile mediante le relazioni di causa-effetto che esso intrattiene con gli stimoli esterni, le risposte comportamentali e altri stati mentali. 
Armstrong --> Una teoria materialistica della mente: "teoria dello stato centrale" --> analisi concettuale secondo la quale i concetti psicologici si riferiscono a stati non direttamente osservabili che siano prodotti da certe cause osservabili (stimoli esterni) e che producano a loro volta certi effetti parimenti osservabili (comportamento).

Putnam --> prende le distanze dal comportamentismo logico --> se gli eventi mentali fossero costrutti logici, allora un dolore dovrebbe essere l'insieme delle sue manifestazioni comportamentali, mentre esso è in realtà la loro causa.
funzionalismo --> 
la macchina si trova in un certo stato perchè perchè x es il suo flip-flop 36 è aperto. 
ciò non ci sembra strano
il dolore fisico è prodotto dall'attività delle fibre C. --> perchè dovrebbe essere un problema la relazione tra stati fisici e mentali?
Alla base del fisicalismo di Putnam si trova quindi l'analogia mente-computer: gli stati mentali sono descrivibili in termini funzionali sul modello degli stati funzionali della macchina di Turing, sono stati interni dell'organismo tali che, dato un certo imput sensoriale, determinano un certo output motorio.
Inoltre gli stati mentali sono essenzialmente qualcosa di diverso dagli stati cerebrali su cui sono implementati, perchè lo stesso stato mentale può essere implementato da stati cerebrali differenti (=lo stesso programma può essere realizzato da hardware diversi) --> argomento delle molteplici realizzazioni
Rischio della teoria: compromissione della libertà e dell'autonomia mentale
Replica di Putnam --> in ogni caso il mentale è una caratteristica reale ed autonoma del nostro mondo.
--> anti-riduzionismo epistemologico, non ontologico: non esistono leggi della fisica che spieghino il comportamento umano

Il Primo Eliminativismo: aggira l'obienzione delle multiple realizzazioni perchè concede che in effetti non è possibile indicare per ogni stato mentale lo stato cerebrale a cui esso sarebbe identico.
--> i concetti psicologici attinti dal linguaggio ordinario presuppongono erroneamente l'esistenza di entità mentali--> implicano un'errata ontologia dualistica.
Devono essere sostituiti da termini neurobiologici.

Quine --> presumere l'esistenza di stati soggettivi interni non serve certo a spiagre il comportamento.
--> lo psicologo né deve limitarsi a descrivere le regolarità del comportamento né deve presumere l'esistenza di entità mentali, ma deve, perchè gli è necessario e sufficiente, ricostruire il funzionamento del cervello.

Rorty --> "invenzione della mente": l'intero problema mente-corpo nasce dalla filosofia cartesiana e ha senso solo entro la cornice teorica dualistica da essa stessa disegnata. quindi non può essere risolto perchè è un falso problema (v. Wittgenstein) --> occorre storicizzare la filosofia cartesiana e liberarsene.
Davidson --> monismo anomalo : tradurre le spiegazioni psicologiche in spiegazione fisicaliste non è possibile perchè non esiste alcuna legge-ponte psicofisica che correli eventi mentali tra loro simili a eventi cerebrali altrettanto simili
--> "anomalia" del mentale" : assenza di leggi scientifiche
Tuttavia non nega l'identità di ogni singolo evento mentale con un singolo evente cerebrale

Fodor 
- si può benissimo essere mentalisti (ritenere che esistano stati mentali interni responsabili del comportamento) e anti-dualisti.
- sebbene la psicologia sia una scienza ed esistano leggi psicologiche, esse non sono riducibili a quelle della fisica e delle neuroscienze --> si è rivelato impossibile trovare per ogni predicato psicologicamente significativo un predicato neurofisiologicamente altrettanto significativo.
--> teoria dell'identità dei tipi: ogni tipo di stato mentale è identico a un certo tipo di stato fisico
--> teoria dell'identità delle occorrenze: ogni particolare stato mentale è identico ad un particolare stato cerebrale, ma non necessariamente eventi mentali del medesimo tipo sono identici a eventi cerebrali del medesimo tipo
--> teoria computazionale e rappresentazionale della mente: 
1. la mente è quell'organizzazione funzionale del cervello che, indipendentemente dall'organizzazione strutturale di quest'ultimo, è capace di spiegare causalmente il comportamento dell'organismo
2. il cervello è simile a un computer che processi l'informazione data dagli stimoli sensoriali e li converta in rispote motorie.
--> la mente è il software che consente al cervello questa operazione
3. realismo intenzionale: esistono realmente, scritti in qualche maniera nel cervello, degli stati intenzionali, simboli dotati di un valore semantico, che possono essere combinati secondo regole sintattiche in modo che il significato di ogni combinazione risulti dal significato degli elementi combinati.
--> il linguaggio non può avere una struttura meno complessa della grammatica e del lessico del cervello --> "linguaggio del pensiero" innato
4. credenze, desideri e decisioni devono essere intesi come atteggiamenti proposizionali. Tali atteggiamenti sono realizzati nel cervello allorchè una certa configurazione neurologica venga a trovarsi in quella parte di corteccia che è preposta all'elaborazione delle credenze.

Critiche al materialismo:

Kripke --> per i fautori della teoria dell'identità, il dualismo è di fatto falso, ma non logicamente impossibile. Kripke obietta che, se così fosse, esisterebbero dei mondi possibili cartesiani dove il dualismo è vero (mente ≠corpo).
Mente e corpo sono dei designatori rigidi di generi naturali --> se essi avessero un medesimo riferimento nel mondo reale, ce l'avrebbero in tutti i mondi possibili--> l'identità sarebbe cioè logicamente necessaria --> il dualismo sarebbe non solo falso, ma logicamente impossibile ed inconcepibile
--> è necessario rinunciare alla premessa, ovvero alla teoria dell'identità

Nagel --> "Che effetto fa essere un pipistrello?": gli stati mentali hanno una dimensione soggettiva che è assente nell'immagine che la scienza offre del mondo fisico.
--> esiste un abisso incolmabile tra esperienza soggettive e i processi ai quali sono correlate: le une possono esserci completamente ignote ed inaccessibili, anche quando le altre siano perfettamente conosciute. questa differenza, questo "qualcosa in più" che porta con sé l'esperienza soggettiva, è al di fuori del campo delle scienze naturali.

Jackson --> la neuroscienziata Mary: Mary lavora al buio e conosce solo il bianco e il nero. conosce tutto lo scibile sulla percezione umana del colore. Un giorno Mary vede un colore per la prima volta --> ha appreso qualcosa di nuovo? Secondo Jackson sì perchè ha avuto l'esperienza soggettiva della percezione del colore.

Lewis e Nemirow contenstano a Jackson che Mary apprende non una conoscenza fattuale, bensì un'abilità, ovvero una modalità diversa di sapere, esperire quello che già sapeva --> non ci sono conseguenza ontologiche --> ovviamente c'è una differenza tra conoscere uno stato mentale attraverso un'esperienza soggettiva o attraverso uno studio neurofisiologico, ma questa differenza risiede nei modi della conoscenza e nell'esperienza fenomenologica, non nelle sostanza ontologiche o nelle loro proprietà.

Critiche al funzionalismo e alla teoria computazionale della mente:

Block e Fodor --> "esperimento dei qualia invertiti" contro Putnam e Lewis: i nostri comportamenti sono indistinguibili e pertanto gli stati funzionali che li provocano sono x definizione identici. Ma le nostre esperienze soggettive sono molto diverse, quindi non sono stati funzionali.

Block --> estende la critica anche all'identificazione tra stati mentali e stati funzionali della macchina di Turing
--> esperimento: si immagina che il popolo cinese per un'ora costituisca un cervello esterno x un individuo --> nessuno sospetta niente xk si comporta come sempre --> ma il popolo cinese è in quel momento cosciente come lo potrebbe essere una persona? ciò accadrebbe solo se individuo = organizzazione funzionale e basta, xk tale organizzazione è simulata dal popolo cinese.

Funzionalismo --> psicofunzionalismo : si identificano gli stati mentali non solo mediante certe correlazioni tra imput e output, ma anche con certe caratteristiche del modo in cui l'elaborazione viene elaborata all'interno del cervello.

Concezione eclettica del mentale: gli stati mentali sono descrivibili in 2 componenti --> funzionale e qualitativa

Replica di Putnam:
- nota come l'organizzazione della macchina di Turing sia troppo semplice per essere assimilabile alla mente.
- ritorce contro il funzionalismo stesso l'argomento delle molteplici realizzazioni: è giusto affermare che un medesimo stato funzionale può essere implementato da diversi stati fisici che non hanno in comune nulla tra loro, ma è altrettanto vero che un medesimo stato mentale può essere implementato da diversi stati funzionali che non hanno nulla in comune
- radicale anti-riduzionismo: concetti come intenzionalità, significato, riferimento non possono essere naturalizzati (= ridotti a processi che la chimica e la fisica siano in grado di spiegare in modo esaustivo)
- il significato di "significato": teoria esternalistica --> i significati delle parole non sono dentro la testa e non sono fissati dai contenuti dei nostri pensieri, ma dipendono da come è fatto il mondo esterno
- teoria epistemologica secondo cui il mondo esiste soltanto entro una certa cornice teorica --> esistono tanti mondi quante sono le possibili cornici teoriche

Dreyfus --> critica del tentativo dell'intelligenza artificiale di riprodurre l'intelligenza umana mediante la manipolazione di simboli --> il comportamento umano è molto più flessibile di quello di un computer e spesso è guidato non da un programma interno, ma da informazione depositate nell'ambiente esterno
Ridurre la mente e la soggettività a componenti del mondo fisico è completamente sbagliato perchè è la fisica stessa che, lungi dal rappresentare la realtà com'è effettivamente, riducendola a natura, ne dà un'immagine parziale utile sono ai fini di un rapporto uomo-mondo dominato dalla tecnica.

Penrose --> usa i teoremi matematici di Godel per criticare la teoria computazionale della mente: nessun sistema formale può dimostrare la sua stessa completezza. Per ogni macchina di Turing esiste un sistema formale ad essa equivalente --> la mente del matematico che comprenda il teorema di Godel non può essere isomorfa a una qualsiasi macchina di Turing, xk se lo fosse non potrebbe calcolare e comprendere ciò che effettivamente comprende.

Il ritorno del dualismo in filosofia e la naturalizzazione della mente

Occorre distinguere:

- dualismo metodologico: il modo con cui vengono conosciuti gli stati mentali e i fenomeni culturali è diverso dal modo con cui vengono conosciuti gli eventi naturalizzati

- dualismo concettuale intensionale: pensiero e materia sono linguisticamente e fenomenologicamente distinti, ma può darsi che, per ogni predicato psicologico, vi sia un predicato fisico avente la stessa estensione

- dualismo concettuale estensionale: nessun predicato psicologico può avere la stessa estensione di un qualsiasi predicato fisico


- dualismo o pluralismo ontologico: 
1. dualismo delle sostanze o cartesiano classico: mente e corpo non sono solo caratterizzate da proprietà distinte come il pensiero e l'estensione, ma sono anche due sostanze diverse
2. dualismo delle proprietà: considera il pensare e l'estensione sì come due caratteristiche irriducibili e diverse l'una dall'altra, ma che possono appartenere simultaneamente alla stessa sostanza --> permette un certo grado di correlazione tra mentale e fisico:
--> interazionismo: un evento fisico causa uno mentale
--> parallelismo: la loro correlazione è dovuta ad una terza causa (es. Dio)
--> epifenomenismo: un evento cerebrale può causare l'emergere di uno stato mentale ma quest'ultimo non può retroagire sul corpo.

Popper --> teoria sulla natura della mente e sul suo rapporto col cervello: l'intera realtà non è riducibile all'universo fisico (mondo 1). Nel corso dell'evoluzione biologica sono prima comparsi gli animali dotati di coscienza (mondo 2) e poi con la comparsa degli uomini si è formato il mondo della cultura e della scienza (mondo 3). La distinzione tra i 3 mondi è ontologica perchè tra di essi intercorrono relazione di causa-effetto. Solo quando la mente di un singolo uomo entra in contatto con un oggetto astratto del mondo 3 la sua conoscenza soggettiva diventa oggettiva.
Le teorie scientifiche sono oggetti dotati di loro particolari proprietà intrinseche, che l'uomo può solo scoprire, non inventare o costruire

Eccles --> il cervello da solo non sarebbe in grado di dare unità agli stimoli sensoriali che riceve dal mondo esterno e non sarebbe capace di guidare i movimenti del corpo come normalmente avviene durante la veglia se alcune sue parti  (=moduli aperti, che colloca nei centri del linguaggio nell'emisfero sinistro) non fossero diretti dalla mente autocosciente.

Critiche alle teoria di Eccles e Popper: violano il primo principio della termodinamica: la conservazione dell'energia --> se la mante può produrre degli effetti nei moduli aperti del cervello che quest'ultimo da solo non sarebbe in grado di determinare e tali effetti sono eventi neurologici che richiedono il consumo di una certa quantità di energia, da dove viene? 

Risposte di Popper:
- non bisogna intendere il primo principio della termodinamica in una cornice deterministica --> la fisica dei quanti è indeterministica senza violare questo principio
- il principio della conservazione dell'energia potrebbe essere valido solo statisticamente
- sostenere che l'universo fisico sia aperto all'influenza di fattori esterni non fisici, può darsi che preluda ad una nuova rivoluzione della fisica.
--> in ogni caso tali violaizoni sono così piccole che sicuramente non sono misurabili.

Chalmers --> sebbene sia il cervello a guidare interamente ogni comportamento, tuttavia gli stati di coscienza che emergono in presenza di certi processi cerebrali non sono ad essi ontologicamente riducibili.
Concorda con Kripke, Nagel e Jackson che nell'esperienza cosciente c'è qualcosa di assolutamente irriducibile.
Riguardo all'argomento degli zombies --> è naturalmente impossibile che esistano, ma non logicamente impossibile --> prova suffciente dell'irriducibilità dell'esperienza cosciente a stati fisici o funzionali: se esistono mondi possibili fisicamente e funzionalmente indistinguibili da quello reale, ma nei quali non si danno stati di coscienza, allora vuol dire che tali stati non sono funzionali.
--> dualismo delle proprietà: se esiste un sistema nervoso dotato di quell'architettura funzionale detta consapevolezza, allora emerge anche la coscienza. Ma tale coscienza non è qualcosa di fisico. --> occorrono delle "leggi psicofisiche"
--> la fisica cessa di essere una scienza fondamentale.


nuovi sviluppi della scienza cognitiva:

negli anni 50 il cervello era ancora un organo in parte sconosciuto --> i filosofi, quando volevano dimostrare l'identità, non erano in grado di andare oltre l'identificazione dolore=fibre C.
Oggi le neuroscienze costituiscono, insieme alla genetica e alla biologia molecolare, uno dei settori di ricerca più avanzati, vantando un netto miglioramento delle tecniche di indagine del cervello e del suo funzionamento: TAC, risonanza magnetica, PET --> neuroimmagini
--> struttura e genesi delle reti neurali mediante le quali il cervello può realizzare il collegamento  e il coordinamento senso-motorio e svolgere tutte le attività intellettuali superiori nell'uomo.
= sistema fisico altamente complesso, costituito da circa 100 miliardi di neuroni ciascuno dei quali può essere collegato ad almeno altri 1000 (numero potenziale di connessioni totali: 100 mila miliardi)

--> reti neurali artificiali: nuovo indirizzo di ricerca --> connessionismo
= un computer  digitale elabora l'informazione ricevuta in imput mediante l'applicazione, da parte dell'elaboratore centrale, di una serie di regole (istruzioni-macchina) trasformate in stringhe di simboli, seconod un ordine prefissato ed uno per volta.
Se si vogliono costruire delle macchine intelligenti che si avvicinino maggiormente al funzionamento del cervello, occorre  che esse siano una vasta rete di microprocessori (paragonabili a neuroni) collegati da connessioni e che siano capaci di trasformare l'imput nell'output desiderato mediante la semplice propagazione dell'eccitazione lungo la rete stessa, ovvero in parallelo e senza che ciò che richieda l'installazione di alcun programma --> capace di autoprogrammarsi in base all'esperienza.
es. NETTALK apprende dai propri errori ed è capace di generalizzare.

Searle --> pretende , attraverso il suo naturalismo biologico di respingere sia il dualismo e sia il materialismo e di sostituirli con una teoria della coscienza che è biologica e al tempo stesso non-riduzionista.
Critica all'analogia mente=cervello attraverso l'esempio della stanza cinese: per l'uomo tutte le operazioni che compie sui simboli cinesi sono un calcolo non interpretato, eseguite applicando regole sintattiche a simboli x lui privi di alcun significato evalore semantico --> agisce come il computer. Se tale manipolazione fosse uguale al pensiero, io dovrei non comprendere nulla di ciò che penso e che faccio--> la mente umana non è analoga al computer.

numerosi obienzioni:
- sebbene io comprenda benissimo ciò che penso e faccio, nessuno dei miei neuroni preso singolarmente capisce!

al fondo dell'argomento della stanza si trova l'identificazione cartesiana mente=coscienza: possono esistere stati mentali inconsci solo se essi sono suscettibili di divenire coscienti. Qualsiasi altro processo neurologico che non abbia la possibilità di affiorare alla coscienza è da considerarsi meramente fisiologico.
I nostri pensieri godono di una intenzionalità intrinseca, si riferiscono in modo intrinseco ed essenziale ai loro oggetti, anzi devono la loro identità al loro riferimento.

Tornando alla stanza cinese --> nessun tipo di organizzazione funzionale, neppure una rete neurale in parallelo, potrà mai conferire coscienza ed intenzionalità ad una macchina.--> prodotto dei poteri causali del cervello.
Bisogna liberarsi del dualismo --> la coscienza è un prodotto dell'attività cerebrale, pertanto è sicuramente un fenomeno biologico e fisico, nondimeno è un fenomeno soggettivo, irriducibile a processi neurologici da cui è pur generata.
Il risultato a cui aspira Searle è la costruzione di una nuova biologia, dove concetti come quello di "intenzionalità intriseca" trovino il loro posto nelle scienze hard, in una teoria scientifica empiricamente confermabile.

Dennett --> si appoggia largamente ai risultati ottenuti dalle scienze cognitive e combina la filosofia della mente di Ryle con il naturalismo epistemologico di Quine. --> 2 linee di riflessione:
- concezione del mentale che rifiuta sia il dualismo che il materialismo: entrambe credono che abbia senso chiedersi se ogni stato mentale, individuato da una descrizione psicologica, sia identico o meno ad uno stato fisico --> un'analisi del linguaggio mostra che i termini psicologici non sono referenziali e perciò non ha senso chiedersi se il fenomeno a cui si riferirebbero sia identico o meno ad un fenomeno fisico.
- --> carattere intenzionale del mentale: intenzionalità = proprietà linguistica degli enunciati che parlano degli stati mentali.

- tesi intenzionalista dell'irriducibilità:   
vs. comportamentismo perchè pretende di togliere il contrasto tra descrizioni psicologiche  e fisicaliste semplicemente bandendo le prime dal linguaggio della scienza
vs. fenomenologia 
--> terza via: funzionalismo di Putnam --> neocomportamentismo funzionalistico: si può presumere che quando compiamo un'azione, che richieda intelligenza, l'atto venga compiuto da un omuncolo che ha solo un'esistanza viruale, perchè il suo agire è la risultante dell'azione combinata di vari sotto-omuncoli più semplici e stupidi di lui. e così via fino ad arrivare a dei sotto-omuncoli così stupidi e meccanici= processi chimico-fisici del cervello

- concetto di "atteggiamento intenzionale"= i sistemi intenzionali non necessariamente hanno desideri e credenze, per considerarli tali occorre che il loro comportamento sia più facilmente spiegabile se li si considera intenzionali. es spiegare il comportamento di un computer che gioca a scacchi come quello di una persona che vuole vincere.
--> allora le persone hanno veramente stati mentali o si comportano solo come se li avessero? sì li hanno in termini psicologici, ma non li hanno in termini neurofisiologici.
--> concezione relativistica: gli stati mentali cessano di essere reali passando al livello sub- personale delle neuro-scienze, dove è assurdo credere che esistano stati intenzionali.
Tutte le nostre diposizioni intenzionali possono essere spiegate secondo la logica darwniana dell'evoluzione come disposizioni comportamentali che sono state in noi progettate da Madre Natura per renderci più adatti all'ambiente
--> quindi l'intera intenzionalità umana può essere considerata come avente base biologica: il rapporto tra una rappresentazione mentale e il suo oggetto è in origine il rapporto tra certi stati neurofisiologici, provocati nel cervello dall'azione di certi oggetti esterni sugli organi di senso, e le risposte motorie che questi stati innescavano per favorire la sopravvivenza dell'animale.
--> gli stati mentali non hanno intenzionalità intrinseca
Sia per Ryle che per Dennett ciò che proviamo o pensiamo non è definibile e descrivibile in modo indipendente da ciò che facciamo o siamo predisposti a fare.

- Singole parti di una cultura= virus che infettano continuamente le nostre menti propagandosi da individuo a individuo.
--> "meme" = virus culturale, tende a replicarsi disinteressandosi completamente dai vantaggi o gli svantaggi che arreca agli uomini, anche se in genere son utili ai loro portatori
coscienza umana= enorme complesso di memi con il funzionamento simile ad una macchina digitale, hardware che funziona in parallelo, ma allorchè gli vengano implementati memi culturali come il linguaggio, allora il cervello stesso diviene in grado di manipolare serialmente stringhe di simboli. Non costituisce solo una macchina virtuale per l'elaborazione di stimoli esterni, ma anche la coscienza e l'autocoscienza di un individuo --> la capacità di avere esperienza soggettive è perciò puramente virtuale --> nessuna parte del cervello coincide con il sé, che è puramente virtuale
Ma l'autodescrizione che il cervello dà di se stesso al sé non è completa e non può esserlo. Rende accessibili al sé solo alcune attività, quelle che vincono la competizione interna per emergere alla coscienza.
--> modello pandemonium --> chiarisce che non esiste un centro direzionale unico nel cervello, l'io è la risultante di una competizione paritaria tra una pluralità di processi neurofisiologici.

Il neo-eliminativismo dei coniugi Churchland
visione del mentale elaborata a partire dall'applicazione alla psicologia del senso comune l'epistemologia post-empirisitca di Khun e Feyerabend e a una visione pragmatistica della scienza (Quine)
--> neurofilosofia
--> ri-esame del problema mente-corpo --> rinsaldamento del legame tra neuroscienze e filosofia
--> divengono la componente filosofica del connessionismo californiano

- non esistono osservazioni empiriche che non presuppongano già una certa interpretazione e un certo linguaggio (tutte le osservazione sono cioè theory-laden)

- critica della psicologia del senso comune in 3 fasi:
a) la psicologia del senso comune è una teoria --> consente di renderla sottoponibile a giudizio di verità/falsità
b) la psicologia del senso comune è una teoria falsa
c) se è una teoria falsa non può costituire la base della psicologia scientifica

--> 3 ordini di conseguenze:
1. revisione dell'ontologia del mentale in direzione dell'eliminativismo –> come i progressi della fisica hanno permesso una revisione dell'ontologia del mondo, allo stesso modo una nuova scienza dell'uomo basata sulla biologia permetterà una revisione del problema mente-corpo:
l'esistenza di stati mentali viene garantita da un'esperienza soggettiva che non può essere eliminata da nessuna teoria --> i Churchland negano l'esistenza di stati mentali come desideri e credenze, ma non negano l'esistenza di cause interne del nostro comportamento, soltanto l'inadeguatezza della descrizione che la psicologia del senso comune dà di tali cause

 
2. possibilità di estendere la nostra capacità introspettiva in accordo con un'ipotesi materialistica della natura del mentale --> se ci liberiamo della psicologia del senso comune, potremmo cambiare l'interpretazione che spontaneamente diamo nei nostri dati sensoriali introspettivi, ossia la percezione che abbiamo di noi.

critica= riusciremmo ad evitare, nel descrivere i nostri stati mentali, ogni termine psicologico e useremmo solo termini attinti dalla neurofisiologia, ma ciò modificherebbe qualcosa di quello che proviamo? 
Paul Churchland sembre confondere 3 cose: i nostri giudizi percettivi (che dipendono dal linguaggio  e dalla teoria psicologica che adottiamo), le nostre percezioni vere e proprie (che lungi da presentarci il mondo così com'è ce ne danno una percezione organizzata) e la presunta dipendenza anche delle percezioni dal linguaggio e dalla teoria adottata, con la loro conseguente modificabilità.
In realtà possiamo descrivere in termini diversi ciò che sentiamo, ma ciò che sentiamo è sempre la stessa cosa.
La cornice dei giudizi percettivi è data da presupposti culturali, mentre quella delle nostre percezione è data solo da presupposti naturali e biologici

3. abbandono dell'epistemologia neo-empirista dell'analogia mente-computer e sostituzione con una nuova concezione di base  di tipo biologico delle capacità cognitive umane 
--> connessionismo & abbandono del modello linguistico che ha imperato da Platone a Fodor: se il cervello umano è al 95% identico a quello di altri primati che non parlano, come è possibile che il meccanismo di base mediante il quale esso funziona sia una manipolazione di simboli attraverso regole sintattiche? è più probabile che il meccnaismo del linguaggio sia nato in seguito a mutazioni genetiche che hanno accresciuto le capacità cognitive del cervello senza modificare il meccanismo di base del suo funzionamento.
il vero meccanismo di base è il coordinamento senso-motorio, perchè è la fondamentale funzione che viene svolta dal sistema nervoso centrale in tutti i cervelli.
coordinamento senso-motorio: imput sensoriale --> output motorio (attivazione dei motoneuroni)
come?
--> le reti neurali connessionistiche mostrano che potrebbe essere ottenuto dal cervello in modo biologicamente plausibile, non mediante un calcolo matematico o alla manipolazione di simboli grazie a regole sintattiche, bensì attraverso una trasformazione di vettori

---> è possibile proprorre una teoria plausibile della coscienza: fenomeno di coordinamento delle varia attività corticali realizzato dal nucleo intralaminare del talamo = risonanza cerebrale  funzionale al coordinamento, o binding, dei vari processi nervosi.

Naturalizzazione dell'intenzionalità e della coscienza:
il naturalismo oggi è un atteggiamento in grande espansione --> tuttavia le obiezioni persistono e continuano a basarsi  sull'irriducibilità degli stati mentali a stati cerebrali in virtù del loro essere cosciente ed intenzionale.
--> la riducibilità dell'intenzionalità può essere oggi sostenuta alla luce di teoria come quella di Dennett
--> la riducibilià della coscienza continua a porre difficoltà maggiori

McGinn --> la comprensione di come la coscienza umana possa emergere dall'attività del cervello è inaccessibile alla mente umana per ragione biologiche analoghe per esempio a quelle che impediscono ad una scimmia di comprendere la meccanica quantistica.

teorie psicologiche: muovono da un'ipotesi cognitiva, secondo cui la coscienza è uno stato funzionale del cervello. In questo ambito le funzioni che vengono attribuite alla coscienza sono: integrazione di differenti imput sensoriali e controllo e organizzazione del comportamento; percezione endopsichica che consente al cervello di monitorare se stesso o certi suoi processi permettendo l'accesso all'informazione da essi contenuta e trasmessa.

teoria neurofisiologiche: es la coscienza emerge quando i neuroni di certe aree della corteccia cerebrale sono sincronizzati su un ritmo di scarica compreso tra 35 e 75 Hz.

correnti naturalistiche in filosofia della mente

Ma è ancora controverso se sia caratteristico o meno di tutti gli stati mentali l'essere coscienti.
Grandi dispute si danno ancora sul rapporto tra coscienza ed intenzionalità: è chiaro che alcuni stati mentali possano essere intenzionali senza essere coscienti (motivi inconsci), ma è controverso se possano esistere stati di coscienza che non siano anche intenzionali.

teoria rappresentazionale: ogni nostra sensazione o percezione, in quanto mutamento indotto nel sistema nervoso da qualche evento esterno o interno al corpo, è una rappresentazione di tale evento.

Block --> è indubbio che la coscienza svolge numerose funzioni nell'economia del comportamento umano, ed è altrettanto indubbio che esperienze soggettive diverse possono distinguersi per il loro contenuto, ma tutte, in quanto esperienza soggettive, condividono un'unica proprietà irriducibile: la coscienza F.

-->Mistero filosofico e scientifico contemporaneamente

Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.

PAROLE CHIAVE:

RUSSELL
Popper
dennett
Frege