Skip to content

Obietti della terapia cognitiva applicata al ritardo mentale: sviluppo del linguaggio

Obietti della terapia cognitiva applicata al ritardo mentale: sviluppo del linguaggio


Attraverso:
- l'acquisizione dei pre-requisiti linguistico-cognitivi:
1. conoscenza dell'oggetto, dallo studio più elementare della permanenza dell'oggetto , all'utilizzo funzionale dell'oggetto stesso, fino alla rappresentazione simbolica e al suo uso attraverso il gioco simbolico. Il gioco simbolico comprende la capacità di rappresentare azioni familiari attraverso l'uso di oggetti appropriati, realizzando così delle animazioni. In uno stadio successivo, il bambino inizia ad utilizzare oggetti sostitutivi che assomigliano per la forma all'oggetto appropriato, arrivando a giocare al “far finta”. Perchè si possa parlare di gioco simbolico sono necessarie due condizioni: evocazione di un'azione per il semplice piacere di evocarla, utilizzazione di oggetti diversi da quelli con cui viene abitualmente applicata;
2. capacità di interagire con le persone e con l'ambiente attraverso l'utilizzo di procedure, imitazione motoria e dei suoni, fino ad arrivare alla gestualità con intenzione comunicativa. Un ruolo importante riveste l'imitazione differita. Attraverso essa il bambino dimostra di aver realizzato un processo di interiorizzazione della imitazione; questa abilità non è possibile senza la costruzione di un'immagine mentale dell'azione stessa che consente di produrla anche senza che il modello sia presente. È l'inizio della costruzione dei simboli in quanto copia o riproduzione interna dell'oggetto;
3. comprensione del linguaggio, generalizzata a vari contesti e situazioni attraverso la conoscenza di un lessico sempre più ampio e la presentazione di frasi strutturate a livello mordo-sintattico in modo progressivamente più complesso.

- La produzione verbale intesa come:
1. Utilizzazione del lessico acquisito, durante la comunicazione, per far comprendere i propri bisogni e desideri;
2. Strutturazione di frasi lunghe e complesse secondo le reali capacità linguistiche di ogni soggetto. Tutto ciò senza trascurare l'aspetto formale rappresentato della corretta articolazione, organizzazione fonologica della parola e morfo-sintattica della frase, per rendere il più possibile intellegibile l'eloquio del bambino;
3. Dove possibile, l'apprendimento di una lingua dei segni adatta a livello cognitivo e comunicativo di ogni bambino, quando non è possibile la produzione verbale

- Lo sviluppo dell'apprendimento della lettura e della scrittura: discriminazione e lettura delle lettere dell'alfabeto; riconoscimento di brevi parole da accoppiare alle figure corrispondenti; riconoscimento globale di parole molto semplici e dove è possibile lettura vera a propria attraverso il canale fonologico, fino all'automatizzazione della lettura per via semantica;

- Lo sviluppo delle abilità visuo-spaziali intese come conoscenza delle relazioni tra gli oggetti nello spazio, come capacità di utilizzare dei mezzi per il raggiungimento di uno scopo e infine come coordinazione visuo-motoria

- Il controllo del comportamento prevedendo il più precocemente possibile l'insorgenza di comportamenti aggressivi e autolesionistici. Quando sono già presenti questi
comportamenti è importante comprendere quali sono le situazioni che scatenano l'aggressività verso se e gli altri, nel tentativo di evitare le situazioni sgradevoli bel il
bambino e ad elaborare strategie alternative. Le cause dell'autolesionismo possono ricondursi a 3 categorie: organiche, psicodinamiche e comportamentali. Il perdurare del
comportamento autolesionista dipende dalle conseguenze che provoca sull'ambiente e sul paziente per il quale rappresenta una forte gratificazione. È importante evitare rinforzi positivi mentre mette in atto tali comportamenti. Se si tratta di un'attività autostimolatoria, bisogna sostituirla con altre stimolazioni sensoriali più costruttive e accettabili.

Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Puoi scaricare gratuitamente questo riassunto in versione integrale.