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Trattamento riabilitativo della PCI


Esistono diverse opzioni farmacologiche per la riduzione della morbilità e la prevenzione delle complicanze: benzodiademinen, anticonvulsivanti, levodopa, miorilassanti, anticolinergici, tossina botulinica. L'intervento di scelta rimane quello riabilitativo rivolto alla globalità del soggetto nel raggiungimento della massima armonizzazione dello sviluppo neuropsichico. È fondamentale organizzare l'intervento in due momenti fondamentali della riabilitazione:

a. Riabilitazione neuromotoria = in un bambino con PCI con quadri clinici di particolare gravità la prognosi per l'autonomia non è favorevole in quanto la compromissione a livello motorio aumenta con il passare del tempo. Di fronte al paziente con queste caratteristiche gli obiettivi principali del trattamento riabilitativo sono: individuare schemi motori semplici e finalizzati e il raggiungimento di un posizionamento corretto per facilitare le abilità motorie, migliorare la sua qualità di vita e la possibilità di apprendere. Ciò è possibile solo se attraverso una corretta postura il bambino è messo in grado di poter guardare, utilizzare i propri arti e dare risposte corrette. Attraverso l'allineamento posturale si può ottenere:
- facilitazione del movimento
- equilibrio fra schemi motori in flessione e schemi motori in estensione
- controllo di schemi patologici
- percezione delle proprie possibilità motorie
- economia del gesto
i punti di controllo dell'allineamento posturale sono prossimali: prima il bacino, il cingolo scapolare, il capo, gli arti superiori e gli arti inferiori. La postura è considerata buona quando
si è ottenuto un rilassamento, una corretta respirazione e funzione cardiovascolare, controllo dei movimenti patologici, miglior controllo degli arti superiori, adeguato posizionamento del
capo, miglior controllo visivo, crescente sviluppo dell'attenzione, funzione alimentare facilitata.

b. Riabilitazione neuropsicologica = uno dei primi obiettivi è quello di dare al bambino la possibilità di sperimentare la realtà attraverso l'attività fondamentale di ogni bambino: il gioco. Il momento riabilitativo dovrà in primo luogo aiutarlo a conoscere funzionalmente gli oggetti, unendo le proprie mani con le sue nell'esplorazione delle cose; a strutturare un gioco simbolico elicitando le sue risposte volontarie, stimolare le sue capacità di scelta e decisione aiutandolo a trovare strategie comunicative. Su questo terreno potrà essere costruito successivamente una programmazione didattica più ampia fino ad arrivare ad apprendimenti complessi come: lettura, scrittura, calcolo.

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