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Contributi psicoanalitici - Klein


Per quel che riguarda il contributo di Klein, si possono distinguere due diverse fasi. Nei suoi primi scritti, ella descrive bambini in analisi che presentano nevrosi ossessive e fobiche: mentre Freud ritiene che il punto di fissazione della nevrosi di collochi nel periodo fallico, secondo la Klein si formerebbe più precocemente, nei primi anni di vita, nel periodo pregenitale. I sintomi fobici e ossessivi costituirebbero delle difese rispetto alle angosce dei bambini che avrebbero un carattere psicotico, ossia sarebbero relative all'integrità di sé.
Il periodo successivo nel suo pensiero, è caratterizzato fondamentalmente dal superamento del concetto di fase in favore di quello di posizione: ogni posizione costituisce un assetto ed un'organizzazione mentale caratterizzata da diverse modalità di relazione d'oggetto (parziali e totali) a livello di fantasia e di realtà, dalla qualità delle angosce (paranoidi e depressive) e da specifici meccanismi di difesa. Questa nuova prospettiva introdotta dalla Klein tende a considerare la nevrosi come secondaria ai nuclei psicotici sottostanti, una sorta di difesa nei loro confronti. Su questa base quindi, lo sviluppo infantile è ricondotto ad un'esperienza fortemente contrassegnata da dinamiche ed angosce psicotiche.

Tratto da MANUALE DI PSICOPATOLOGIA DELL’INFANZIA di Salvatore D'angelo
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