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La classificazione diagnostica: 0-3


All'unità operativa che ha costruito tale classificazione hanno partecipato psicoanalisti e ricercatori che in questi ultimi anni hanno dato un contributo decisivo allo sviluppo della Infant research.
Essa propone un sistema di classificazione multiassiale: asse I, classificazione primaria, dovrebbe riflettere la caratteristica più saliente del disturbo; asse II, classificazione della relazione; asse III, condizioni o disturbi fisici, neurologici, evolutivi e mentali; asse IV, agenti stressanti di natura psicosociale; asse V, livello di sviluppo del funzionamento emotivo.
La vera novità è rappresentata dall'asse II che si focalizza specificamente sulla qualità della relazione genitore-bambino. In tale ambito vengono distinti i seguenti quadri: 1) ipercoinvolgimento: il genitore tende a interferire con le finalità e le intenzioni del bambino controllandolo eccessivamente, facendo richieste inappropriate. Il bambino può apparire confuso, sottomesso, manifestare un livello di sviluppo inadeguato. Il genitore può essere ansioso, oppure depresso o arrabbiato e il bambino può rispondere passivamente oppure con rabbia ed ostinazione. Il genitore percepisce il bambino come parte di sé oppure come un proprio compagno; 2) ipocoinvolgimento: il genitore manifesta un coinvolgimento ed una comunicazione sporadica, in quanto è insensibile o non in sintonia coi segnali del bambino. Egli ignora, rifiuta o è incapace di soddisfare le richieste di conforto del bambino. Il bambino può apparire trascurato sul piano fisico o psicologico. La storia personale del genitore può essere caratterizzata da carenze affettive oppure da trascuratezza; 3) relazione ansiosa/tesa: le interazioni sono tese, povere e non garantiscono un livello di reciproco soddisfacimento. Il genitore appare molto sensibile ai segnali del bambino, ma interagisce con lui in modo goffo, presentando sul piano affettivo uno stato ansioso e teso, per cui facilmente sbaglia nell'interpretare il comportamento o lo stato emotivo del bambino; 4) relazione arrabbiata/ostile: le interazioni sono negative e brusche, la rabbia e l'ostilità in primo piano. Il genitore appare teso, manipola con tensione il bambino e lo può addirittura schernire o ridicolizzare; 5) disturbo relazionale misto: si sovrappongono le modalità interazionali descritte; 6) matrattamento: può essere in forma verbale, fisica e/o sessuale.

Tratto da MANUALE DI PSICOPATOLOGIA DELL’INFANZIA di Salvatore D'angelo
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