Skip to content

Il profilo metapsicologico


Si propone 3 settori di applicazione: 1) in relazione allo scopo originario, si prefigge una diagnosi psicoanalitica del bambino: non si tratta di raccogliere elementi, segni e sintomi per formulare una categoria nosografica, ma di illustrare gli aspetti del funzionamento mentale e le reciproche interconnessioni, i modi di adattamento interno alla realtà esterna, le difficoltà o i fallimenti di tale adattamento, come sta procedendo lo sviluppo psicologico in rapporto all'età. 2) l'uso del profilo può mirare ad evidenziare ed a comprendere le differenze significative fra quadri nevrotici, psicotici, e di malattia fisica. 3) un terzo settore riguarda l'estensione del profilo a diverse età.
Nel profilo, sono considerati i punti di vista della psicoanalisi classica. Devono essere accertati conflitti, punti di fissazione, sviluppo delle strutture, regressioni, l'ampiezza delle difese e l'area dell'Io libera da conflitti. Devono inoltre essere valutate le caratteristiche generali dello sviluppo, la tolleranza alla frustrazione, l'atteggiamento generale circa l'ansia, la comparazione fra forze progressive e regressive.
Nel profilo vanno indicati: 1) La proposizione preliminare del problema, cioè come il problema è visto teoricamente dallo psicologo. 2) I motivi della segnalazione, motivi esterni portati da genitori o insegnanti, ma anche la motivazione personale e non sempre conscia del soggetto. 3) Descrizione del paziente, l'impressione generale che il paziente ci ha dato, riguarda sia l'aspetto fisico, sia l'atteggiamento e le modalità espressive. 4) Situazione familiare e storia personale, dati anamnestici e situazione familiare. 5) Possibili fattori significativi e conclusioni preliminari, una prima serie di riflessioni relative alle informazioni esterne sul paziente, per ipotizzare alcuni eventi significativi che possono aver avuto rilievo nel promuovere il suo disturbo.
Si passa poi ad un'analisi della situazione interna, che si propone un accertamento dello sviluppo pulsionale (libidico e aggressivo) dello sviluppo dell'Io e del Super-Io: 6) Sviluppo pulsionale, si considera se il paziente ha proceduto lungo le fasi libidiche in modo adeguato all'età. Ci si chiede poi se il paziente sia capace di funzionare al più elevato livello raggiunto o se invece ci siano degli arresti  o delle regressioni. Si passa poi all'esame del tipo di relazione oggettuale, i livelli evolutivi delle relazioni oggettuali passano attraverso quello narcisistico, analitico o di oggetto parziale (l'oggetto non è riconosciuto in sé, ma per la funzione che svolge al servizio del bisogno), di costanza oggettuale, ambivalente, edipico, di latenza, e poi attraverso le fasi adolescenziali e di genitalità: si guarderà alla corrispondenza fra il livello oggettuale, età del soggetto e fase libidica raggiunta. Importante investigare le rappresentazioni mentali degli oggetti (oggetti interni). Per quanto riguarda l'investimento del sé, si guarderà a come il paziente si valorizza o si denigra, come investe le sue risorse ed acquisizioni. Relativamente all'aggressività, se essa è presente nel quadro manifesto, se le pulsioni di base, libidiche e aggressive, si manifestano ordinariamente combinate in qualche modo. È pure importante esaminare le difese contro l'aggressività. 7) Sviluppo dell'Io e del Super-Io, particolare importanza assumono l'esame di realtà, la capacità di sintesi, ed il processo secondario. Si può quindi valutare quali sono le situazioni di pericolo alle quali l'Io reagisce: disintegrazione, separazione, perdita dell'oggetto, castrazione, colpa; se inoltre il pericolo è sperimentato come dovuto alle pulsioni, all'ambiente esterno, al Super-Io. Si considera a questo punto l'organizzazione delle difese contro le pulsioni, l'angoscia e la colpa: si valuta se l'azione delle difese è adeguata all'età, equilibrata ed efficace; se il prezzo pagato all'azione difensiva incide sulle acquisizioni dell'Io; infine la qualità delle difese. Riguardo gli stati affettivi, si tratta di vedere quale gamma di affetti il soggetto ha a disposizione, le situazioni in cui compaiono, quanto sono appropriati nell'intensità e nel tipo di stimolo che li provoca. Importante valutare quanto il soggetto sia consapevole dei suoi affetti, e quanta distanza pone nei loro confronti. Si valutano poi le identificazioni dell'Io. Nell'esame del Super-Io invece, si terrà presente il processo evolutivo che porta dalla proibizione esterna e dal timore della punizione, al sentimento di colpa conseguente alla proibizione interna. 8) Si volge l'attenzione all'accertamento dinamico, i conflitti fra Io, Es e realtà esterna: essi perseverano solo se c'è stato un fallimento o una deviazione nello sviluppo edipico e post-edipico. 9) Accertamento di alcune caratteristiche generali, come tolleranza alla frustrazione, potenziale di sublimazione, atteggiamento generale verso l'ansia, confronto fra forze progressive e tendenze regressive. Queste considerazioni sono di grande valore prognostico perchè permettono di prevedere le possibili capacità del soggetto di una certa ripresa spontanea, o di reagire positivamente al trattamento psicoanalitico. 10) Diagnosi. Essa può essere riassunta nelle categorie seguenti: a) il soggetto è collocabile nell'ambito della normalità e della normale evoluzione, b) è una situazione reattiva allo stress evolutivo ed alle interferenze ambientali, c) i conflitti sono interiorizzati e contribuiscono a formazioni nevrotiche, d) si tratta di disturbi atipici, borderline, e di gravi disarmonie e psicosi, e) disturbi in cui la componente organica è prevalente, mentre il disagio psicologico è secondario o è in risposta alla malattia organica.

Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo riassunto in versione integrale.