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Le posizioni schizoparanoide e depressiva: riassunto




Ip: identificazione proiettiva
Freccia a 2 vie: anche se dal punto di vista evolutivo prima emerge la posizione schizoparanoide e poi quella depressiva, per tutto l'arco della vita si oscilla tra queste 2 posizione --> esempio: il lutto può far sperimentare nuovamente la posizione depressiva

Sogno di un paziente che stava uscendo dalla posizione schizoparanoide e stava entrando nella posizione depressiva: il paziente adora la moglie, ma ha costanti liti e conflitti con colleghi ritenuti malvagi (scissione); le oscillazioni sono interpretati dall'analista in senso del seno buono-cattivo (moglie: oggetto buono idealizzato, colleghi: oggetto cattivo). Dopo anni il paziente racconta eccitato di aver litigato con la moglie per la prima volta (questo significa che il paziente ha integrato oggetto buono e cattivo --> può permettersi di entrare in conflitto con la moglie senza distruggerla con la sua aggressività, dato che la moglie non è più un oggetto solo buono), e il seguente sogno:

«Mi aggiro in una vecchia casa, nella quale provo una forte sensazione di familiarità (la vecchia casa può simboleggiare la mente). Noto una stanza nascosta fra due piani, dove mi rendo conto di non essere entrato da molto, molto tempo. Quando entro noto un grande acquario con pesci tropicali belli, strani (pesci: oggetto buono). Ricordo di essere stato io ad allestire e riempire questo acquario, molti anni fa, ma me ne ero dimenticato. Sorprendentemente i pesci sono sopravvissuti, anzi hanno prosperato. Sono molto eccitato e penso che dopo tutti questi anni devono essere molto affamati. Faccio per afferrare quella che suppongo essere una scatola di cibo per pesci su uno scaffale vicino e comincio a spargere il cibo nell'acqua (con questo gesto li può sfamare, e quindi far star bene, oppure li uccide). I pesci improvvisamente cominciano a stare male. Guardo meglio la scatola e mi accorgo che si tratta di cristalli di sale. Sono pesci di acqua dolce, perciò il sale per loro è letale. Comincio a correre dappertutto, freneticamente cercando di fare qualcosa per salvarli (questa è la riparazione). Li vicino vedo un altro acquario pieno di acqua. Comincio a raccogliere i pesci per trasferirli nell'altro acquario. Alcuni sembrano morti; altri sembrano poter sopravvivere. E' difficile dire come andrà a finire, e mi sveglio in uno stato di grande angoscia.

Alla fine degli anni '50 Melanie Klein si accorge che oltre all'aggressività un'altra emozione può essere estremamente distruttiva, cioè l'invidia --> invidia dei maschi: invidia del seno e della madre che “riceve il pene paterno, che ha dei bambini dentro di sè, che partorisce e che li nutre”/ invidia delle femmine: invidia del pene del maschio, e del fatto che non solo il pene è visibile, ma che permette anche di fare la pipì in piedi. Definizione di invidia: forma di relazione aggressiva che attacca gli oggetti buoni. Fino ad ora è stata vista l'aggressività, che è rivolta verso gli oggetti cattivi, invece l'invidia consiste nel voler distruggere l'oggetto buono, e non perché il bambino ne ha paura, ma perché lui non lo possiede. Il desiderio di distruggere il seno buono per impossessarsene nella fantasia significa che non si tollera il fatto che ciò che è buono è fuori di sè, è esterno. L'invidia impedisce la gratificazione e la gratitudine, emozione fondamentale nel costituire una relazione con l'oggetto buono (tutto l'obiettivo della posizione depressiva è di introiettare l'oggetto buono, ma l'invidia fa sì che l'oggetto buono venga distrutto dal bambino, quindi non potrà mai introiettarlo   --> per questo l'invidia è gravissima per Melanie Klein) e alla base della capacità di apprezzare il bene in sé e negli oggetti. Esempio di invidia: l'invidia è presente in quei pazienti che in seguito all'interpretazione dell'analista stanno meglio, e la volta successiva che si presentano dall'analista lo aggrediscono --> non possono tollerare di ottenere qualcosa di buono da qualcuno.

La deprivazione da parte della figura materna aumenta l'invidia (ad esempio la madre che ha difficoltà ad allattare). Inoltre mette in pericolo la scissione primaria nella posizione schizoparanoide (la scissione è tra oggetto buono e cattivo, ma nel momento in cui si aggredisce l'oggetto buono, oggetto buono e cattivo non sono più nettamente separati), e la possibilità di riparazione nella posizione depressiva (se il bambino ci è arrivato). La Klein distingue l'invidia dall'avidità e dalla gelosia:
• Avidità: desiderio del buono contenuto nel seno materno, vuole svuotarlo senza preoccuparsi delle conseguenza per la madre (lo scopo non è di distruggere l'oggetto buono, ma di impossessarsene)
• Gelosia: coinvolge 3 persone (comporta la rivalità) --> sia l'avidità che la gelosia riguardano il desiderio di impossessarsi dell'oggetto buono (la gelosia per l'affetto tra due persone significa che si vorrebbe possedere quell'affetto)
• Invidia: l'aggressione non è rivolta all'altro ma all'oggetto stesso. Significa risentirsi della bontà altrui, e quindi comporta il desiderio di distruggerla

Come l'aggressività, anche l'invidia è un fenomeno naturale nel bambino. Finché l'invidia è l'odio sono transitori l'oggetto buono è ristabilito criticamente: quindi si sviluppa un Io stabile e la capacità di provare amore, che si lega alla gratitudine --> la gratitudine è l'opposto dell'invidia, e significa riconoscere e apprezzare che il buono proviene dall'esterno. Da ciò deriva anche la capacità di essere generosi, cioè la capacità di essere per gli altri oggetti buoni (senza sentirsi depauperati o svuotati --> esempio: le persone che non sanno mai dire di no accolgono tutte le richieste altrui, però a un certo punto devono ritirarsi perché si sentono svuotati).

Tratto da PSICOLOGIA DINAMICA di Mariasole Genovesi
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