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Relazione Winnicott-Klein


Dalla Klein riprende il mondo interno, che lui battezza mondo soggettivo (o oggetto soggettivo).

Inoltre riprende l'importanza del fatto che il bambino abbia delle fantasie sulla realtà, ma a differenza della Klein tali fantasie non sono filogenticamente stabilite a priori, ma derivano dall'interazione con il mondo esterno. A differenza della Klein ritiene superfluo l'istinto di morte, dato che secondo lui l'aggressività del bambino è necessaria nel creare l'indipendenza dalla madre (anche perché distanziarsi aggressivamente da ciò che è imposto dall'altro è segno di vitalità), quindi di conseguenza il bambino non nasce con un istinto di morte che deve scaricarsi (come invece sosteneva la Klein).

Inoltre, sempre a differenza della Klein, la madre reale acquisisce delle specificità. Poi la posizione depressiva non consiste più nell'integrare oggetto buono e cattivo, ma nell'integrare madre oggetto e madre ambiente (quindi nell'integrare 2 funzioni di accudimento), e nel fatto che la madre deve saper sopravvivere alle aggressioni del bambino.

Tratto da PSICOLOGIA DINAMICA di Mariasole Genovesi
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