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Prevenzione e promozione della salute


Attività di promozione della salute e prevenzione di rischi comportamentali: sono servizi che tengono insieme la promozione della salute e la prevenzione --> promozione della salute: processo che consente alle persone di esercitare un maggiore controllo sulla loro salute e di migliorarla --> non comprende solo azioni volte a rafforzare le abilità e le capacità dei singoli individui, ma anche azioni volte a modificare le condizioni sociali ambientali ed economiche / prevenzione: è finalizzata ad anticipare l'insorgenza della malattia, e riguarda anche misure volte ad arrestare l'evoluzione di una malattia già insorta e a ridurne le conseguenze.

Approccio di comunità: il cambiamento sociale può avvenire in modo più efficace se si riescono a coinvolgere i cittadini nella definizione degli obiettivi e dei processi di trasformazione per favorire l'acquisizione di metodi attivi nella gestione della salute.

Nel 1948 nasce l'Organizzazione Mondiale della Sanità (è un organismo internazionale dell'ONU), che ha sede a Ginevra, dove c'è il centro mondiale degli studiosi della salute. Questo determina un passaggio fondamentale --> la salute non è più considerata come assenza di malattia, ma come benessere psicofisico e sociale --> è un salto culturale enorme (si supera il paradigma biomedico). Oggi però questo passaggio sembra un po' utopistico --> la salute si ha solo con il completo benessere?
É impossibile raggiungere questo stato.

Inoltre la speranza di vita è aumentata moltissimo, quindi si deve garantire una buona qualità della vita anche convivendo con le malattie (sia fisiche che psichiche). Il tema oggi quindi è la salute come equilibrio.

Quali sono i determinanti della salute? Ci sono 2 grandi scuole di pensiero:

1. stampo americano
--> che dice che per la metà i fattori che impattano sulla salute sono fattori individuali, cioè socioeconomici (reddito e livello di istruzione --> più sei ricco e istruito più sei in salute) e stile di vita, per il 20% sono fattori ambientali, intendendo ambiente sia fisico che sociale (ad es. inquinamento, ambiente degradato dal punto di vista psichico o ambientale), per il 20% sono fattori genetici (ad es. ipertensione che deriva dai genitori), per il 10% sono servizi sanitari

2. modello europeo (soprattuto le scuole di salute del nord Europa, come Svezia, Finlandia ecc) --> fattori che influiscono sulla salute:
1) età, genere (le donne vivono circa 6 anni più degli uomini)
2) tutto ciò che è intorno alla persona, come l'ambiente sociale in cui l'individuo vive
3) fattori macrosociali, ad esempio la scuola.
Inoltre ci si chiede: come mai all'interno di uno stesso paese europeo (come l'Italia) ci sono così differenti stati di salute tra diversi segmenti di popolazione? La salute e il benessere non sono equamente distribuiti, perché la capacità delle persone di fruire dei servizi non è equamente distribuito --> si deve sapere che i servizi ci sono, dove sono, quando si tengono ecc... Si arriva così al paradosso che le persone molto competenti fruiscono di queste opportunità mentre persone che ne avrebbero molto più bisogno non ne fruiscono. Le persone poco istruite, con basso status e reddito vanno dal medico, ma spesso non capiscono cosa gli viene detto (errori di cura dovute alla velocità con cui il medico dice le cose). Influiscono sulla salute anche i determinanti intermedi, che sono: circostanze materiali, coesione sociale, fattori psicosociali (stress), comportamenti individuali, fattori biologici (età, sesso, patrimonio genetico), sistema sanitario.

Alla base di tutto questo c'è stato un passaggio nel 1979, anno in cui viene pubblicato un libro "Health, Stress and Coping" di Antonowski --> è uno degli studiosi della resilienza --> come è possibile che persone che hanno vissuto situazioni aberranti (ad esempio i reduci dei campi di concentramento) abbiano la capacità di resistere allo stress? Ovviamente nei campi di concentramento era inutile studiare i fattori di rischi, dato che c'erano tutti i possibili fattori di rischio. Con questo autore c'è il superamento dalla tradizionale dicotomia che separa salute e malattia. Inoltre un fattore di stress può essere patogeno, neutrale o benefico in base alle "risorse di resistenza generalizzata" della persona (coping).

Approccio salutogenico: "la salute nel fiume della vita" --> in questo approccio vengono individuati 3 significati della salute:

1) prospettiva curativa --> diagnosticare in modo preciso e precoce l'insorgenza di patologie per poterle trattare adeguatamente (paradigma biomedico)

2) prospettiva protettiva --> azioni mirate a circoscrivere e limitare i rischi di malattia nei confronti della popolazione (ad esempio lo Stato che emana la legge che vieta di fumare in luoghi chiusi o l'obbligo del casco e delle cinture). Però il ruolo delle persone è passivo (le persone sono obbligate a rispettare queste leggi --> se le persone sono senza casco vengono multate), e infatti la protezione è messa in atto da altri che tutelano

3) prospettiva preventiva --> la prevenzione è un meccanismo diverso, non è la legge che vieta di fumare nei luoghi chiusi (dato che si può comunque uscire e fumare), ma è coinvolgimento attivo delle persone affinché siano loro a mettere in atto strategie che evitano il rischio di malattia (la prevenzione è dunque un'azione che ti coinvolge).

Ci sono 3 tipologie di prevenzioni (Caplan):

1) prevenzione primaria
--> riduce l'incidenza di un disturbo (nuovi casi) agendo sulla popolazione sana

2) prevenzione secondaria --> riduce la prevalenza (casi con disturbo), individuando precocemente nuovi casi o situazioni a rischio, lavorando sullo stadio precoce o latente del disturbo (non è primaria perchè c'è già un comportamento a rischio)

3) prevenzione terziaria
--> riduce durata, impatto negativo e cronicizzazione del disturbo (riduce la ricaduta).

Nel 1994 l'istituto di medicina di Ginevra (il tempio della prevenzione) dice che la questione è più complicata --> nella prevenzione primaria ci sono azioni universali (interventi desiderabili per l'intera popolazione --> si parla a tutta la popolazione), azioni selettive (auspicabili per gruppi di popolazione a rischio --> per esempio parlare a ragazzini delle medie, dato che quella è l'età più probabile per l'inizio di assunzione delle sostanze) e azioni indicate (auspicabili per persone identificate, per caratteristiche individuali, come portatrici di segni prodromici).

Bloom identifica ulteriori 3 tipologie di prevenzione:

1) prevenzione per la comunità allargata rivolta a tutta la popolazione di un determinato contesto sociale

2) prevenzione per persone che affrontano una certa fase della propria esistenza

3) prevenzione per soggetti a rischio.

Livelli di intervento nella prevenzione:

• Individuale --> cambiamenti nelle conoscenze, competenze, e abilità sociale del singolo soggetto

• Microsistema --> cambiamenti nelle relazioni, azione non sul target ultimo ma sulle persone prossimali

• Organizzazione --> cambiamenti a livello di risorse, regole o modalità di gestione

• Comunità --> azioni di sviluppo di comunità

• Macrosistema --> modifiche a livello legislativo o culturale.

Che tipo di prevenzione viene svolta più frequentemente?

• Azioni che agiscono a livello individuale --> incrementare conoscenze
 
• Prevalentemente informative --> esperti in vari settori

• Di breve durata --> poche ore

• Con minimo coinvolgimento del target --> lezioni frontali

• Centrata sui rischi di comportamenti inadeguati

Ma non è questo il tipo di prevenzione svolta dagli psicologi di comunità, infatti tali forme sono state dimostrate inefficaci dalla letteratura scientifica.
Oggi si ha bisogno di potenziare le conoscenze e le capacità delle persone in relazione alla salute --> dunque la psicologia di comunità si concentra principalmente sull'educazione alla salute:

• Potenziamento delle conoscenze e delle capacità del soggetto in relazione alla salute: Informazione - Sensibilizzazione – Formazione

• Acquisizione da parte delle persone di un maggior controllo sulla propria salute al fine di migliorarla

Tratto da RICERCA INTERVENTO DI COMUNITÀ di Mariasole Genovesi
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