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L’osservazione nell’intervento psicomotorio


Descrivere e narrare
L’importanza del cercare di descrivere l’esperienza, che non è per nulla semplice o banale rispetto a un’elaborazione più astratta e teorica successiva.
Diversi punti di vista: mio, tuo, nostro
Il significato di un’esperienza relazionale non è mai uno solo, ,o quello vero. Dipende dalla visione e dalla visuale di chi vi è coinvolto. Spesso la nostra attenzione al bambino è determinata dal prevedere una sola spiegazione possibile: è un problema, non socializza abbastanza, è uno scarto dalla norma. Ciò impedisce di considerare altre vie, altri significati. Ci sono altre visuali da considerare.

Il gruppo è un individuo
Nella dimensione gruppale i punti di vista si moltiplicano. Ognuno dei presenti aumenta la complessità delle interazioni. Il gruppo inteso nel suo insieme, che ha una sua “individualità” e un proprio processo, e costituisce lo sfondo sul quale le vicende singolari di coppia e piccolo gruppo prendono forma.
Osservare ha a che fare con quello che guardo e come guardo, con quello che ascolto e come lo ficcio, ma ha a che fare altrettanto con come mi sento in quello stesso momento, che sensazioni provo, quali stati d’animo filtrano il nostro incontro.

Tratto da I LABORATORI DEL CORPO di Anna Bosetti
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