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Psicomotricità al nido: io sono il mio movimento


Il movimento del bambino contiene potenzialmente tutte le direzioni che prenderanno, successivamente, l’attività psichica, i processi emozionali e motivazionali, i processi funzionali diretti a uno scopo, i processi cognitivi.
Quando il bambino entra all’asilo nido, incontra uno scenario nuovo e educatrici che rappresentano un diverso punto di riferimento: queste ultime dovranno nutrire, in sé innanzitutto, una fiducia in questo potenziale che si dispiega in modo così ricco e originale, porsi all’ascolto del processo, rispettarne i tempi e le forme, accompagnarlo (e non anticiparlo!) dentro un contesto rassicurante, costante e flessibile.
L’allestimento, i rituali d’ingresso e di uscita, le regole implicite ed esplicite che i bambini via via assimileranno, la costanza dei tempi, la durata di ogni incontro e la sua collocazione nella giornata e nella settimana costituiranno, accanto al sensibile binomio sguardo/azione delle educatrici, lo sfondo facilitatore dell’esperienza che i bambini ricercheranno avidamente come rassicurazione, conferma, risonanza, contenimento della loro azione.
La funzione formatrice, principalmente al Nido, sta nell’aiutare il bambino nel portare a compimento la sua iniziativa, fornendogli lo spazio, il materiale, il tempo e la presenza più idonei.

Tratto da I LABORATORI DEL CORPO di Anna Bosetti
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