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Premesse remote della cultura

Premesse remote della cultura


Oggi l’ipotesi più accreditata considera la cultura come l’esito dell’azione concomitante di molti fattori. La cultura si fonda su alcune premesse che, per comodità espositiva, ho distinto in remote e recenti.
Fra le premesse remote troviamo:
a)Bipedismo e stazione eretta. La differenziazione e la specializzazione fra arti superiori e inferiori implicano una profonda modificazione dell’assetto morfologico dell’organismo umano. La mano si specializza nella presa e nelle azioni tecniche (grazie soprattutto all’opponibilità del pollice), mentre il piede si specializza nella marcia in stazione eretta.
b)Quoziente di encefalizzazione. La stazione eretta ha modificato la configurazione generale del nostro organismo, rendendo verticale la posizione del foro occipitale con la testa eretta sulla colonna vertebrale, mentre nelle scimmie la testa sporge in avanti sorretta da potenti muscoli. Tale modificazione ha favorito, assieme ad altre condizioni, l’aumento del quoziente di encefalizzazione (ossia il rapporto delle dimensioni del cervello umano rispetto a quello di un primate non umano di pari peso). Lo sviluppo del sistema nervoso centrale rappresenta una condizione biologica essenziale per la comparsa della cultura, in quanto rappresenta un supporto materiale necessario per elaborare gli stimoli provenienti dall’ambiente.
c)Neotenia. Lo sviluppo encefalico si associa con una condizione di prematuranza biologica generale del neonato al momento del parto. Essa implica il prolungamento dello stadio infantile (neotenia) poiché, data la nuova configurazione del canale da parto nella donna a ragione della stazione eretta, il cervello del neonato pesa circa il 25% di quello adulto (350-400 cm3). Di conseguenza, il suo sviluppo avviene per tre quarti in ambiente extra-uterino. Ciò comporta una grande esposizione del neonato all’ambiente culturale in cui cresce, nonché una dipendenza vitale e prolungata dalla madre, con la conseguente costituzione di forti legami di attaccamento. In questo modo il piccolo dell’uomo da organismo biologico diventa progressivamente un soggetto culturale.
d)Apparato vocale. La comparsa della cultura è connessa altresì alla capacità di produrre una gamma estesa, fine e complessa di suoni vocalici. Senza un preciso apparato vocale non è possibile parlare.
e)Ovulazione nascosta. Nella maggior parte delle scimmie antropomorfe il periodo dell’ovulazione è indicato da parte della femmina con segni esteriori evidenti. L’ovulazione nascosta rappresenta a prima vista uno svantaggio evolutivo, in quanto non favorisce di per sé la prolificazione. Tuttavia, essa offre altri vantaggi importanti per l’evoluzione culturale della specie umana. Anzi tutto, favorisce il passaggio da un’attività sessuale periodica a una più distribuita nel tempo per avere la garanzia della fecondazione. Tale condizione, inoltre, è alla base del rafforzamento del desiderio e dell’attrazione reciproca, poiché si realizza una sconnessione fra l’attività sessuale destinata solo a fini riproduttivi e l’attività sessuale di per sé gratificante. Su questa base si pongono le premesse per la costruzione di legami stabili di coppia e per il coinvolgimento del maschio nell’allevamento condiviso del piccolo, alfine di favorirne la sopravvivenza.

Tratto da LA MENTE MULTICULTURALE di Anna Bosetti
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