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MEDIA INADATTI


I media sembrano inadatti a trattare temi bioetici che verrebbero come banalizzati quando diventano oggetto dei media stessi, ma Mori sostiene che tale ultima posizione sia fin troppo negativa in quanto c'è una genialità degli operatori mediatici nel presentare le diverse posizioni in campo sull'onda di una qualche notizia. Tuttavia resta vero che ci sono alcune difficoltà connesse con la bioetica stessa: ogni messaggio bioetico presuppone una qualche concezione implicita di bioetica. Nel trasmettere i messaggi è facile che i giornalisti siano influenzati dalla implicita concezione che hanno, concezione che dipende poi dalle diverse elaborazioni fatte a livello accademico. Imposteranno quindi l'informazione in modi diversi a seconda dell'orientamento assunto. Non è
possibile entrare nei dettagli distinguendo le numerose diverse concezioni della bioetica presenti sul piano accademico e vedere come esse influenzino il piano dei media, si può però tentare un discorso più generale sottolineando come indipendentemente dalle diverse posizioni teoriche con rilevanza accademica la vera linea di divisione è determinata dal tipo di soluzione che viene proposta. In questo senso la divisione del campo è tra due grandi prospettive: quella in cui la bioetica è considerata come una potente corazzata atta a bloccare ogni forma di eccesso nell'avanzamento scientifico e tecnico (concezione della bioetica difensiva) e quella in cui è considerata come una riflessione critica delle opinioni ricevute dalla tradizione al fine di individuare una nuova tavola dei valori più adatta alle mutate condizioni storiche (concezione della bioetica progressiva). La distinzione tra le 2 prospettive non è sempre facile da tracciare a causa di conservatorismi, concezioni religiose che usano la bioetica difensiva in modo sbagliato e il fatto che in bioetica è facile definire cosa si intenda per avanzamento. Fattostà che per i media risulta più trattabile una bioetica difensiva (che presenta fatti agli occhi di tutti) piuttosto che l'altra progressiva (che conta su speranze future) , questo porta i sostenitori di quest'ultima ad accusare di superficialità i media.

PASSIAMO ORA AD ESAMINARE ALCUNI ASPETTI DELLA RELAZIONE TRA MASS MEDIA E BIOETICA CARATTERISTICI DELLA SITUAZIONE ITALIANA.

Il problema principale che caratterizza la situazione italiana nei rapporti tra la bioetica e i mass media è profondo, generale e riguarda non tanto aspetti specifici quanto piuttosto il modo stesso di impostare le questioni, l'impostazione che è determinata da una forma mentis. Nel nostro paese c'è un carente livello di cultura scientifica, questo fatto non solo alimenta un senso di sospetto e di diffidenza verso la scienza e tecnica ritenute aride e prove di umanità, ma porta anche a credere che chi affronta i problemi con metodologia scientifica sia fatalmente destinato a cadere nel riduzionismo ossia nell'errore di credere che l'intera realtà sia riconducibile alla scienza, oppure che si affrontino i problemi con pragmatismo ovvero risolvendo la questione non preoccupandosi degli aspetti più ampi e i fondamenti. Sulla scorta di questa impostazione, quando si presenta un nuovo problema bioetico la forma mentis considerata porta a credere che per evitare l'errore di riduzionismo o la superficialità dell'atteggiamento pragmatico, le questioni bioetiche debbano essere impostate in modo filosofico ossia tornando a considerare il fondamento che sta alla base dei massimi sistemi del mondo. Così prima di affrontare il tema specifico va dichiarata la risposta data ai problemi ultimi come quello circa l'esistenza di dio, perché l'essere piuttosto che il nulla, qual è il senso della vita, o qual è l'antropologia filosofica di riferimento. La soluzione del problema in esame viene vista alla luce delle risposte sopra date.

Tratto da BIOETICA E MASS MEDIA di Marianna Tesoriero
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