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Maxischermi e maxicomizi


Sul palco dei comizi compaiono i maxischermi che portano dalla supremazia della parola alla dittatura dell’immagine e quindi le espressioni del volto, la mimica, l’aspetto,vengono amplificati e così il comizio diventa un evento da guardare.
Così nel 1984 durante un suo comizio Berlinguer ha un malore e sviene sul palco e questo è visto dai partecipanti in primo piano grazie ai maxischermi, è l’avvio del primo media evento italiano che dal comizio si conclude con la diretta televisiva dei funerali a Roma e monopolizza per giorni l’attenzione dei mass media.
Il maxischermo è importato in politica dalla musica, dai videoclip in cui la musica non è solo ascoltata, ma guardata.
Nei comizi il maxischermo grazie al fatto di essere vicino al linguaggio televisivo, si afferma come elemento narrativo e partecipativo dei grandi raduni della politica.
Tramite questo i delegati del Pci partecipano al pianto liberatorio di Achille Occhetto, cantano con Berlusconi l’Inno Azzurro.
L’importanza di questi elementi coreografici e scenici trasforma il comizio in uno show.
Le grandi convention sono pensate proprio per la loro capacità di fare notizia e monopolizzare l’agenda dell’informazione.
Il comizio è oggi diventato il maxicomizio ossia un grosso comizio in genere conclusivo della campagna elettorale dove le folle si radunano nelle grandi piazze.
Nell’Usa Day del 10 settembre 2001 l’intrattenimento è rigidamente programmato e quindi una banda dalla Sabina intrattiene il pubblico fra il 15 e le 16; una corale esegue l’inno italiano e statunitense. Bocelli canta il Pane Angelicus e Clarissa Burt e Fabrizio Del Noce introducono una serie di ospiti in attesa dell’intervento di Berlusconi che parlerà da un podio eretto su un lato del grande palco.
Più modesta invece è la contro-manifestazione all’Usa Day al Circo Massimo dove prevalgono sempre strategie di intrattenimento e spettacolarità, c’è il comizio di Sabina Guzzanti e poi la musica di vari gruppi.
In questo genere di eventi la parola politica è retrocessa e affiancata da momenti di spettacolo.
Questo cambiamento in occasione della manifestazione di protesta contro la censura della Rai del programma Raiot del gennaio del 2004 è arrivato ad un ribaltamento degli spazi con comici sul palco dell’Auditorium romano e i politici nelle prime file della platea.
Nel concerto del 1 maggio di Piazza San Giovanni a Roma, la parola è sostituita dalla musica e le interviste ai politici sono realizzate con lo stile Le Iene, ossia la parola è data per massimo dieci secondi su domande a breve risposta.
I grandi eventi politici meglio rappresentano la trasformazione del comizio in evento spettacolare.

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