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Tutela del proprio corpo elettronico nella società elettronica



Il passaggio dall’originaria dimensione di privacy al principio della protezione dei dati corrisponde ad un mutamento profondo delle modalità di invasione nella sfera privata. Oggi le occasioni di violazioni o di semplici interferenze nella sfera privata sono all’ordine del giorno: cediamo informazioni in ogni transazione, spostamento, ricerca di altre informazioni; questa massa di dati personali modifica la conoscenza e la stessa identità delle persone, spesso conosciute attraverso il trasferimento elettronico delle info che le riguardano. La nostra rappresentazione sociale è affidata ad informazioni sparse in una molteplicità di banche dati, e per questo le persone hanno un crescente bisogno di tutelare il proprio corpo elettronico.
Siamo di fronte a una redistribuzione di poteri sociali e giuridici: i poteri di controllo e di intervento non sono attribuiti soltanto ai diretti interessati, ma anche ad un’autorità indipendente esterna; inoltre la tutela è dinamica, segue i dati nella loro circolazione.
Negli USA le possibilità di tutela sono sempre più ridotte da interventi dei poteri pubblici o affidate alle dinamiche di mercato; molte organizzazioni americane, quando parlano di tutela della privacy, fanno infatti spesso riferimento a modelli messi a punto in Europa.  Si è saldata una alleanza tra logica di mercato e logica della sicurezza, che produce forme sempre più accentuate di interconnessione e raccolta delle informazioni; vi è allora una crescente pubblicizzazione degli spazi privati per ragioni di sicurezza. Il mercato impone la diffusione di strumenti di sorveglianza imponendo la conservazione di ogni genere di dati di traffico per ragioni di polizia, determinando così una lenta erosione del sistema dei diritti.

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