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Fiaba il Braccio di Morto

Fiaba il Braccio di Morto

Quando muore un fratello,(emirato) accenno al mondo arcaico, la sorella doveva vegliare al cimitero. Morì una ragazza e il fratello andò al cimitero a vegliarla. (Giovannino senza paura fiaba molto famosa che ci assomiglia). Il castello o vegliare il morto, andare al castello nel mondo di la o andare al cimitero e vegliare il morto è strano perché di solito si vegliava a casa. Il fratello grande e grosso  va al cimitero a vegliarla. A mezzanotte escono tre morti che gli chiedono di giocare con lui.
Cimitero visto come luogo limitare tra mondo dei morti e dei vivi. Vanno a giocare in chiesa e lo conducono in una cripta piena di tombe. Le ossa si misero ritte per terra, presero il cranio come palla e giocarono a soldi e guadagnò tutti i soldi dei morti il fratello. Vittoria sui morti del fratello, è più forte del mondo sotterraneo, anche la seconda e la terza notte vince ma loro non avevano nulla per pagarlo, gli danno un braccio morto che gli servirà come spada e gli dicono:qualsiasi nemico che tu toccherai lo ucciderai con la spada, dono magico che permette all’eroe di superare le prove, simboleggia l’aiuto divino, esiste una sorta di regia invisibile a tutte le sue azioni. Intervento del soprannaturale nella vita delle persone. Porta al padre il denaro vinto. Poi se ne va a cercare fortuna in giro per il mondo.
Ci sono ulteriori prove, tre, numero magico, vengono ripetute per dimostrare come la crescita e il passaggio allo stato adulto avviene gradualmente. C’è una sorta di tripartizione. Arriva in una città a lutto. Chiede a un passante e dice che in un castello ci sono degli stregoni che ogni giorno vogliono una vita umana. Lui vuole andare da solo al castello e il re gli dice che gli da la moglie e diventerà re, però solo se rimane vivo all’interno del castello per tre giorni. Sale per le scale e c’è una sala con le sedie rovesciate che serve a dimostrare che siamo nel mondo di la.
C’è una tavolo apparecchiato pieno di vivande. In cucina accende il fuoco, primo atto culturale, dominio preistorico dell’uomo sulla natura. Poi si siede vicino al camino e sorveglia il fuoco, ma lo accende è capace, è in grado e sa che esiste una distinzione tra mondo dei vivi e mondo dei morti e che il cibo condiviso con i morti è pericoloso. Non è un bambino sciocco o sprovveduto e si siede con il braccio di morto in mano. Sente delle voci dal camino. “Ne abbiamo uccisi tanti e ora tocca a te.” Dal camino calano gli stregoni, con nasi lunghi e cercano di avvinghiarsi al giovane.
Gli spiriti e i personaggi dei mass media spesso hanno dei prolungamenti, un serpente che ti avviluppa. Qual è il significato simbolico retrostante al naso?? L’organo sessuale maschile. Le allusioni sessuali nella cultura contadina sono frequentissime. Qual è l’immagine metaforica? Perché questa prova viene rappresentata con questi nasi serpentini?? È un codice psicologico sessuale. Questa prepotente sessualità che a livello maschile deve essere controllata. Lui deve essere in grado di uccidere o comunque di controllare il mostro. ( quadro del 400: san Giorgio ha messo delle briglie rosse al drago, lo ha domato come si doma un cavallo selvaggio, non lo uccide con una spada). L’ambito sessuale è la più grande potenza ma anche un grande rischio,la potenza sessuale divora tutti quanti se non la controlliamo, le briglie sono un messaggio culturale. Messaggi nascosti che oggi ci disabituano completamente a leggere ciò che sta dietro ai racconti.
 Oggi con la divulgazione attraverso i  mass media, la gente casca nel tranello e si condiziona. Da sempre c’era questa trasmissione del controllo della sessualità. L’essere schiavi della propria potenza sessuale non è un bene, è un pericolo. Mostro, strega, stregone ti rendono schiavi della sessualità animalesca. C’è un’interpretazione della fiaba solo dal punto di vista sessuale da parte degli psicanalisti freudiani. All’interno della fiaba l’ambito simbolico si riferisci a diverse chiavi di lettura: simbolico, psicanalitico,storico, religioso,..
La fiaba deve essere vista da tutti questi punti di vista. Una cultura non è mai fatta di parti separate. Oggi c’è una specializzazione sbagliata per cui la società va a rotoli, non si tiene conto dell’insieme della cultura.  I nasi metaforicamente alludono alla sessualità. A questo punto il giovane con il braccio di morte capisce che deve difendersi dai nasi. La mano di morte afferra il naso e ne uccide uno, che era il punto debole. La sera le sedie della sala sono nella posizione giusta, l’ordine sta tornando. Pensiamo all’ordine delle culture contadine, in montagna lo spazio è molto ristretto quindi bisogna avere un grande ordine. Vede i morti che erano stati uccisi che gli chiedono di liberarli. La sua vittoria permette di liberare gli altri. È importante lavorare anche per gli altri, anche per i morti. La sua crescita come individuo adulto nella società non è solo per se stesso ma per tutto l’intero gruppo. Il lavoro per gli  altri è fondamentale, l’errore di uno si ripercuote sull’intero gruppo.
A questo punto si sedettero a tavola e cominciano a mangiare, azione culturale, cibo cotto come prima azione culturale che accompagna l’evolversi di questo passaggio dalla stato di natura a quello di cultura. Aspetta la mezzanotte al camino e di nuovo gli stregoni appaiono ma lui li uccide, la terza sera accadde la stessa cosa:  dopo le minacce varie  la terza sera arrivano una pioggia di stregoni con i lunghi nasi tesi in avanti. Li prende per il naso e li uccide. Appena il gallo cantò tutto tornò a  vivere. Un  corteo di donne va in cucina a ringraziarlo. Allusione continua alla cucina, spazio della casa contadina primario, perchè nella cucina c’è il fuoco, simbolo trasformatore e elemento primario, perché con il fuoco si fa effettuare il passaggio dal crudo al cotto, questa è una delle principali metafore che alludono a dei passaggi ideologici fondamentali.
Metalinguaggio che allude al passaggio di stato mentale, psichico, psicologico e razionale, c’è un linguaggio semplicissimo che può essere capito  dal bambino fino all’adulto. C’è un ambito simbolico sottile e preciso. Le basi della nostra cultura e socialità stanno vivendo?  Ai bambini queste cose non vanno spiegate ma la devono vivere, devono fruire della fiaba nella sua interezza. La fiaba destrutturata per noi va bene, ma per il bambino no. Se no non gode più dell’insieme, il bambino deve vedere la fiaba vera della sapienza millenaria. Oggi ci sono infinti condizionamenti che i mass media vogliono inculcare negli educatori.(Nel  nostro cervello sappiamo benissimo come si fa ma dobbiamo fare 5 anni di scuola, questo è un condizionamento culturale e noi ne siamo strumenti ciechi, siamo accecati da questo modo di fare di tutti gli anni precedenti.)C’è questo continuo riflesso speculare tra l’individuo e la società e se l’individuo non cresce la società va a rotoli, diamo sempre la colpa agli altri ma se non cresciamo noi neanche la società cresce.
Manipolazione attuata politicamente sulla scuola, sulla famiglia. Oggi i genitori aggrediscono gli insegnanti non più i bambini. Il bambino è sacro. Ognuno manda avanti il proprio microscopico interesse. A livello occulto ci vogliono mettere tutti l’uno contro l’altro. Il finale della fiaba: lui sale sul castello fa tuonare il cannone e si agitano i fazzoletti gialli, verdi, rossi nella città. Ha liberato tutto l’intero gruppo, il corteo della gente liberata entra in paese, non ci sono più i drappi neri ma tanti colori simbolo di gioia, fecondità, vita. I colori dei fiori che sono l’organo sessuale della pianta. I fiori sono simbolo della fecondità e della sessualità. Vennero celebrate le nozze con una festa grandiosa. Il superamento del problema del singolo diventa un bene straordinario per l’intero gruppo.
Libro intitolato “il ritorno dei coniglietti suicidi.” Ci sono tanti genitori che danno ai bambini questi libri. Questo è il modello inculturativo che si da ai bambini, il metalinguaggio è il suicidio, la morte, il messaggio immediato ci fa ridere ma dietro c’è la morte. Un bambino che non ha gli strumenti prova un senso di inadeguatezza, colpevolezza, disadattamento, vedo il nero, il buio e la morte.

Tratto da ANTROPOLOGIA CULTURALE di Selma Aslaoui
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