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L'impero Moghul in India

L'impero Moghul in India


Il subcontinente indiano era un grande territorio popoloso e un crogiolo di lingue,razze e religioni diverse.
A partire dall'VIII secolo si diffuse l'islamismo,ma tra il Quattro-Cinquecento il panorama religioso del subcontinente fu pervaso dal movimento sikh e dalla comparsa del cristianesimo portato da mercanti e missionari.
Il precario equilibrio pacifico tra i popoli fu interrotto da un capo militare afghano, Babur (1486-1530) discendente di Tamerlano che tra il 1526 e il 1530 gettò le fondamenta dell'impero moghul.
Il suo maggiore artefice però fu Akbar il Grande (1556-1605) che sottomise un inquadramento statale relativamente saldo favorendo l'integrazione di musulmani e indù,abolendo la tradizione imposta islamica agli infedeli.
Notevole fu lo sviluppo manifatturiero,stimolato dallo sforzo della classe dirigente e in misura crescente anche dalla domanda europea.
Il periodo di massimo splendore con il regno di Aurangzeh il quale unificò tutto il subcontinente indiano,ma dopo la sua morte l'impero cominciò a sfasciarsi. Nel 1736 la stessa Delhi fu presa e saccheggiata dal monarca persiano Nadir Shah e inglesi e francesi si facevano largo per i loro interessi commerciali.

Tratto da STORIA MODERNA - 1492-1948 di Selma Aslaoui
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