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Importanza delle fonti dei censimenti della Chiesa


Ogni 10 anni venne fatto un censimento, ovvero una raccolta di dati per costruire un immagine della popolazione ,in Italia dal 1861. Le fonti demografiche sono poche e difficili da usare, ma nell’età moderna nascono fonti nuove -> la Chiesa durante il Concilio di Trento ( 1563 ) decise che ogni parroco in ogni parrocchia deve tenere i libri parrocchiali che sono 4 : per i battesimi, le cresime, i matrimoni e le morti. L’obiettivo della Chiesa era quello di tenere sotto controllo la popolazione, esercitare un monitoraggio ai sacramenti per evitare che ci siano persone che non le fanno. Il matrimonio veniva fatto dal notaio e non in Chiesa per cui era un atto civile, ma dopo il Concilio di Trento divenne una pratica sacramentale.
Gli stati delle anime => status animalum, è una fonte , sono documenti su cui i sacerdoti segnavano tutte le persone che abitavano in ogni casa, come? Prima di Pasqua in cui tutti i cristiani dovevano recarsi in Chiesa per confessarsi per vedere se tutte le persone si erano presentate ai sacramenti.
I libri parrocchiali => altra fonte che consente  ai demografici di ricostruire le famiglie.
Queste due fonti non prendono in considerazione chi emigra in quanto c’era molta mobilità sociale. I risultati  degli storici della demografia --> la storia demografica dell’Europa passa attraverso una serie di vicende che solo una parte si collocano nella demografia.

Tratto da STORIA MODERNA di Selma Aslaoui
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