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Louis Pasteur

Però uno degli oppositori più strenui della teoria della generazione spontanea fu Louis Pasteur (1822-1895). Egli dimostrò che nell'aria sono presenti strutture molto simili ai microrganismi trovati nel materiale in putrefazione e che trattando l'alimento in modo da distruggere ogni organismo vivente responsabile della sua contaminazione, cioè rendendolo sterile, e proteggendolo da ulteriore contaminazione, si sarebbe potuto ovviare alla putrefazione. Avendo già avuto modo di osservare che il calore era effettivamente in grado di uccidere gli organismi viventi, Pasteur lo usò per eliminare i contaminanti (sterilizzazione). Gli assertori della teoria delle generazione spontanea criticarono gli esperimenti di Pasteur, dichiarando che era necessaria aria fresca e, per motivi inerenti alla bollitura, l'aria all'interno della bottiglia non consentiva la generazione spontanea. Nel 1864, Pasteur superò brillantemente tale obiezione con un esperimento che utilizzava una fiasca a collo di cigno, chiamata in suo onore fiasca Pasteur, all'interno della quale i nutrienti potevano essere portati ad ebollizione. Tuttavia, dopo il raffreddamento, l'aria poteva rientrare ma la curvatura del collo avrebbe impedito l'entrata del materiale particolato contenente batteri ed altri organismi. Il brodo sterilizzato all'interno della fiasca non andava incontro a putrefazione e non appariva crescita microbica, se al contrario la fiasca veniva inclinata in modo che il liquido sterile potesse venire in contatto con la parte contaminata del collo, si osservava contaminazione e il brodo pullulava di microrganismi.

Tratto da BIOLOGIA DEI MICRORGANISMI di Domenico Azarnia Tehran
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