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Bilancio idrico della pianta

Il contenuto idrico e la velocità di movimento dell'acqua nel suolo dipendono per la maggior parte dal tipo e dalla struttura del suolo. Le caratteristiche fisiche di suoli diversi differiscono notevolmente. A un estremo troviamo la sabbia, in cui le particelle del suolo possono essere del diametro di uno o più millimetri. I suoli sabbiosi posseggono un'area di superficie relativamente bassa per grammo di suolo e constano di grandi spazi, o canali, fra le particelle. All'altro estremo vi è l'argilla, le cui particella sono di diametro inferiore a 2 μm. Per questo, i suoli argillosi posseggono un'area di superficie più grande e canali più piccoli fra le particelle. Quando un suolo è fortemente bagnato dalla pioggia o dall'irrigazione, l'acqua percola verso il basso per gravità, passando attraverso gli spazi fra le particelle del suolo. Nei suoli sabbiosi questi spazi sono così grandi che l'acqua tende a prosciugarsi, rimanendo solo sulle superfici e fra gli interstizi delle particelle. In quelli argillosi, invece, i canali sono abbastanza piccoli da trattenere l'acqua contro la forza di gravità. Questo fenomeno si riflette sulla capacità di trattenere l'umidità, o capacità di campo dei suoli, che è riferita al contenuto idrico di suolo saturato con acqua, dal quale è permesso all'acqua in eccesso di drenare. Suoli argillosi hanno una grande capacità di campo. Pochi giorni dopo essere stati saturati essi possono trattenere ancora il 40% d'acqua in volume. Invece nei suoli sabbiosi la ritenzione d'acqua dopo saturazione è di circa il 3% in volume.

Tratto da FISIOLOGIA VEGETALE di Domenico Azarnia Tehran
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