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Digestione e assorbimento delle proteine


Nello stomaco troveremo enzimi utili per la digestione delle proteine:

  • Proteine di tipo animale: più digeribili
  • Proteine di tipo vegetale: - digeribili

Nello stomaco infatti il pepsinogeno viene trasformato in pepsina grazie all’acido cloridrico e la pepsina attacca le proteine, ma non si producono aminoacidi, ma proteine a catena piccola.
Dopodiché il chimo giunge all’intestino tenue dove la pepsina viene inattivata in quanto trova un ambiente a ph relativamente alto.
Qui nell’intestino tenue i frammenti peptidici sono ulteriormente scissi, grazie ad enzimi pancreatici come la tripsina (che si forma dal tripsinogeno), in tripeptidi, dipeptidi e amminoacidi.
Tutti questi frammenti vengono assorbiti e indirizzati al fegato, dove potranno andare incontro a 3 destini:
  • Conversione a glucosio -> gluconeogenesi
  • Conversione a grassi -> chetogenesi
  • Rilascio diretto nel torrente circolatorio nella forma di albumina o come a.a. liberi


Gli enzimi che aiutano a digerire le proteine possono essere delle proteasi o peptidasi in base alla lunghezza della molecola.

Le peptidasi attaccano i peptidi più lunghi e vi sono peptidasi specifiche che vanno ad attaccare la proteina in siti specifici :per esempio vi sono peptidasi che attaccano al centro della proteina e quindi la dividono in parti più piccole; mentre le esopeptidasi vanno ad attaccare le proteine ai due estremi, a quello amminico e a quello carbossilico, infatti avremo amminopeptidasi e carbossipeptidasi.
Questo significa che se attaccano le estremità andranno a liberare man mano gli amminoacidi.

Per le proteine tutti e tre i tipi di digestione vengono attivati:
  1. Digestione intraluminare
  2. Digestione di membrana
  3. Digestione intracellulare: all’interno della cellula andranno a finire dei peptidi formati da 3-4 amminoacidi. All’interno poi ci saranno delle proteinasi e delle peptidasi che agiranno su questi peptidi e li finiranno di digerire.

Molecole di proteine più grosse possono essere inglobate nell’enterocita con un’endocitosi; con questo metodo spesso si sviluppano le allergie alimentari.
Perché se la molecola è troppo piccola il nostro  corpo la riconosce come non sua, mentre se è più grande non può essere riconosciuta dal nostro corpo e si vengono a creare le allergie alimentari (non intolleranze).
Le allergie si vengono a creare più frequentemente nei bambini, in particolare nello svezzamento (l’intestino si sviluppa completamente dopo 6 mesi). Prima viene svezzato un bambino e prima possiamo causare allergie alimentari.
L’intolleranza è data dalla mancanza o dalla scarsa presenza dell’enzima; nella maggior parte dei casi è dovuta ad una scarsa secrezione dell’enzima. Nella mancanza totale dell’enzima si ha per esempio la celiachia.
L’allergia alimentare porta alla produzione di anticorpi che si creano quando la carica dell’allergene diventa forte.

Tratto da FISIOLOGIA DELLA NUTRIZIONE di Irene Mottareale
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