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Lo stato neoliberista nella pratica

In alcuni casi la spinta a restaurare il potere di classe rovescia nella pratica la teoria neoliberista. La necessità di creare un clima favorevole all'attività economica. In caso di conflitto lo stato neoliberista si schiererà a favore del mercato e contro i diritti collettivi, l'integrità del sistema finanziario viene anteposta al benessere della popolazione. Nella pratica quasi ogni stato applica protezionismo a settori ad esso fondamentali e molti PVS si affidano al settore pubblico e alla pianificazione statale, in collegamento con il capitale nazionale e aziendale, per promuovere l'accumulazione di capitale. I PVS sono neoliberisti quando si tratta di competizione tra le imprese ma interventisti nel creare le infrastrutture necessarie a promuoverla. Le pratiche meno compatibili con l'ortodossia neoliberista riguardano il capitale finanziario e le istituzioni finanziarie. Nella realtà lo Stato pone sempre rimedio ai rischi corsi dalle istituzioni finanziarie, anche se queste dovrebbero render conto singolarmente dei rischi presi e lo stesso FMI copre i rischi e le incertezze dei mercati finanziari internazionali, anche se gli investitori dovrebbero essere responsabili dei loro errori. Molto discusso è anche l'atteggiamento neoliberista nei confronti del mercato del lavoro, per cui la parola d'ordine è "flessibilità". Mentre si ritira dall'impegno del welfare lo Stato espone strati sempre pi˘ vasti della popolazione all'impoverimento, e insuccesso personale viene attribuito all'incapacità personale. Sempre pi˘ frequenti sono le partnership pubblico-privato, in cui però è solitamente solo il privato a trarre benefici e il pubblico ad assumersi tutti i rischi. Le forme di sorveglianza e controllo si moltiplicano, in netto contrasto con i principi neoliberisti. Ormai i principali strumenti collettivi di intervento sono definiti tramite gruppi non eletti, quali le ONG (organizzazioni non governative), cresciute notevolmente sotto il neoliberismo, che ha fatto della società civile l'elemento centrale delle politiche d'opposizione. Il neoliberismo è dunque affetto da una serie di contraddizioni:
1. ci si aspetta che lo stato rimanga in disparte ma che intervenga per assicurare un clima favorevole all'attività economica, come garantirsi la fedeltà dei cittadini?
2. l'autoritarismo nell'imposizione del mercato mal s'accorda con gli ideali di libertà individuali
3. l'individualismo irresponsabile di coloro che operano nel sistema finanziario provoca volatilità e instabilità cronica. Per evitare crisi la deregolamentazione del sistema finanziario necessita di una ri-regolamentazione.
4. si predica a favore della competizione ma in realtà emergono sempre pi˘ monopoli e oligopoli
5. la distruzione delle forme di solidarietà sociale lascia un vuoto nell'ordine sociale, dunque diventa più difficile controllare i comportamenti antisociali che ne conseguono. Riducendo la libertà alla libertà di impresa si scatenano le libertà negative enunciate da Polyani.

Tratto da BREVE STORIA DEL NEOLIBERISMO di Giulia Dakli
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