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Cambogia: sterminio degli opponenti al regime


Anche se il tasso di sterminio delle minoranze è superiore alla media nazionale, è comunque nettamente inferiore a quello di alcune categorie sociali o professionali vittimizzate. Non è stato fatto alcun tentativo di concentrare e ghettizzare le minoranze per sterminarle. Vengono massacrate perché si oppongono più o meno apertamente al nuovo regime.
Conformemente al modello bolscevico che aveva inventato un kulak inesistente, la reazione del PCK fu di liquidare i capitalisti delle campagne. Così come il terrore di massa leninista intendeva purificare la terra russa eliminando gli insetti nocivi, anche il regime di terrore instaurato dai khmer rossi è fondato sullo stesso progetto igienista. C’è la volontà esasperata di purificare la società khmer estirpando il tumore borghese per cominciare una nuova era dall’anno zero. Bisognava lavorare duramente e comportarsi da buon rivoluzionario per lavare le lordure del passato capitalista. Sin dalle prime settimane del regime si procede all’eliminazione fisica della borghesia in quanto tale cioè dei traditori. Parallelamente venne avviata l’operazione destinata a trasformare in breve tempo tutte le categorie contaminate dallo spirito borghese in contadini. Rispondere a un questionario o redigere un’autobiografia come ad alcune persone venne chiesto di fare ai posti di blocco istituiti subito dopo l’evacuazione dalle città. La parte più importante dei questionari serviva a determinare la buona o la cattiva origine sociale e il suo potenziale rivoluzionario. I tassi di sterminio più basse riguardano le categorie privilegiate dal classismo: i disoccupati, i contadini poveri e coloro che hanno solo un diploma di scuola elementare. L’istituzione dei pasti in comune presso le mense collettive aveva lo scopo di sradicare definitivamente il modello capitalista sia nel nuovo sia nel vecchio popolo ma essa ottenne soprattutto il risultato di privare le famiglie di privare la possibilità delle famiglie di procurarsi cibo in altri modi e con la scomparsa dell’ultimo angolo di privacy, di accelerare la disintegrazione sociale. L’ultima tappa fu l’eliminazione delle tendenze borghesi.

Tratto da IL SECOLO DEI GENOCIDI di Filippo Amelotti
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