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Sterminio del popolo armeno a opera dei turchi


2 tipi di analisi riduttiva degli avvenimenti del 1915 anno in cui scompare metà della popolazione armena a causa della politica di sterminio adottata dal Governo dei Giovani turchi di Enver, Tal’at e Gemal appartenenti al comitato di unione e progresso salito al potere con la rivoluzione del 1908. il primo tipo di analisi attribuisce questi eventi alla recrudescenza in chiave moderna di una vecchia tradizione ottomana: il ricorso esclusivo ai massacri come strumento della politica di stato per risolvere i conflitti con le minoranze sottomesse. Il secondo tipo li considera come l’apice di tutta una serie di atrocità commesse contro i civili durante la grande guerra cioè come un crimine di guerra e un crimine nella guerra al tempo stesso che si contraddistingue solo per la sua vastità.
L’eradicazione programmata degli armeni dall’altipiano anatolico, dove vivevano da millenni è stata pianificata dall’autorità dello stato che agiva in nome di un progetto ideologico globale il quale a sua volta stigmatizzava un gruppo definito in termini religiosi ed etnici e distrutto in quanto tale.

Tratto da IL SECOLO DEI GENOCIDI di Filippo Amelotti
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