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Impero e Chiesa secondo Marsilio da Padova


7.2 Marsilio da Padova, nel suo Defensor Pacis, parte dal dualismo agostiniano delle due città per distinguere una vita temporale, ai cui bisogni provvedono categorie di persone “terrene”, e una vita eterna, cui provvedono i religiosi. Sono due diversi tipi di vita, con diversi tipi di bisogni.

7.3 Marsilio riconosce l’autonomia completa della dimensione mondana dell’uomo, e in questa prospettiva giudica la necessità della pace fondamentale non basandosi su argomenti morali o intellettuali come dante, ma perché essa permette il benessere della società mercantile.

7.5 Nel contesto dei contrasti fra Impero e Chiesa, Marsilio si schiera dalla parte dell’imperator, che è il vero Defensor pacis: egli deve garantire la pace e l’ordine temporale, e allo stesso tempo impedire all’autorità religiosa di esercitare qualsiasi forma di comando nella vita civile. Lo Stato si basa sulla scienza umana, e per questo è nettamente distinto dalla religione, basata sulla fede: si tratta di ambiti completamente diversi, che devono porsi in maniera autonoma l’uno dall’altro e fra i quali non ci può essere la conciliazione auspicata da Tommaso.

Tratto da LA SOCIETÀ APERTA E I SUOI AMICI di Luca Porcella
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