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L'inquadramento sociale delle relazioni tra persone


I soggetti spesso leggono i propri rapporti con gli altri nella maniera socialmente più diffusa scambiando la propria interiorizzazione delle rappresentazioni correnti del mondo sociale per un mondo naturale e scontato. Questa naturalizzazione è l'aspetto più caratteristico delle rappresentazioni sociali dominanti in una cultura in una certa epoca storica e fa sì che le rappresentazioni, che sono solo una tra le possibili letture del mondo, diventino indiscutibili/oggettive. Un'altra conseguenza dei processi di naturalizzazione delle rappresentazioni dominante è che l'altra persona che ci sta davanti e noi stessi possiamo rimanere velati ai nostri occhi a causa delle aspettative in cui dovremmo essere e pensare quando ci troviamo in alcune situazioni specifiche. Le decisioni sono fortemente limitate dalle interpretazioni socialmente diffuse riguardo a quello che la persona stessa può e deve fare. La presenza di interpretazioni dominanti nel discorso sociale oscura il fatto che ogni singola persona possiede dei tratti unici oltre le dimensioni prevedibili a partire dalla sua categoria sociale.

(Esempio: i genitori di Maria Montessori la ostacolarono nella sua scelta universitaria perché donna e poi è diventata la prima donna medico in Italia, oggi invece un genitore è fiero di una figlia che vuole studiare medicina.)

Anche quando una persona è chiamata a fare una libera scelta, le sue decisioni sono limitate dalle interpretazioni socialmente diffuse. Spesso le persone agiscono perché temono di fare scelte anticonformiste e perché hanno interiorizzato i modelli sociali prevalenti che le descrivono.

Chi appartiene a un gruppo dominante è visto dagli altri (e tende a vedersi) in termini personali e singolari, chi invece appartiene a un gruppo dominato viene visto (e tende a vedersi) in primo luogo come appartenente al suo gruppo e solo in seguito come persona.


(Esempio: Marie Curie è ricordata come un premio Nobel donna e di Piere Curie non è ricordato come un premio Nobel uomo perché Marie Curie era prima di tutto una donna e le sue caratteristiche personali sono percepite solo dopo la sua appartenenza al genere femminile).

Ognuno si trova immerso in una rete di interazioni ma solo alcune costituiscono reali contatti interpersonali. Una stessa persona può interagire con gli altri in modi molti diversi. La complessità delle relazioni in cui ciascuno è immerso nella vita quotidiana fa sì che i modi dell'incontro interpersonale si modulino su molteplici registri. 
 
L'incontro interpersonale in cui un IO cosciente della sua libertà e originalità incontra un TU non disumanizzandolo è una delle possibilità di incontro, ma non la più frequente, infatti sono rare le possibilità di incontrare l'altro considerandolo al pari di sé.

Tratto da PSICOLOGIA SOCIALE di Emma Lampa
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